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F.B.I. Protezione testimoni

Regia di Jonathan Lynn vedi scheda film

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La recensione su F.B.I. Protezione testimoni

di FilmTv Rivista
8 stelle

Assomiglia a un film di John Landis (quando Landis era in gran forma), appena più sbilanciato sul versante della commedia, dove lo slapstick entra in maniera ancora più esplosiva. Una storia costruita col bilancino sull’intreccio paradossale dei due protagonisti: Oz, un dentista di Chicago che vive il Canada e la moglie (detta “la jena”) come una maledizione, e il suo nuovo vicino di casa, Jimmy Tudeski, un killer ricercato da tutta la malavita, che ha messo una taglia sulla sua testa. Poi, tre donne imprevedibili (le rispettive mogli e l’assistente del dentista, in realtà un’apprendista killer), un grosso gangster nero con il senso dell’umorismo, un boss di Chicago con accento e nome (Janni Gogolak) altamente improbabili. Si conoscono, fanno amicizia, condividono l’odio per l’uso canadese della maionese nell’hamburger, il fastidio per la moglie di Oz e l’amore per quella di Jimmy, si impantanano in doppi e tripli giochi. Jonathan Lynn (regista comico inglese che ha diretto “Suore in fuga”, “Mio cugino Vincenzo” e la serie “Yes, Minister”) regge con precisione la bella sceneggiatura e gioca sulla coppia bene assortita Bruce Willis, killer sornione con qualche battuta folgorante, e Matthew Perry (uno dei “Friends”), il vero protagonista, grassoccio, stupefatto, nevrotico, maldestro. 

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 43 del 2000

Autore: Emanuela Martini

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