Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
Che cos'e il potere? un mostro invisibile che muove e manipola coscienze umane ed inconsapevoli e che fa dell'essere umano quello che vuole? Pier Paolo Pasolini sembra averlo capito bene e lo mette in mostra, in maniera criptica e volutamente ripugnante in questo capolavoro gelido e assuefatto da un'aria di morte.Il potere ha le facce di un duca,di un monsignore,di un presidente della banca centrale,e di un magistrato: quindi potere nobiliare,ecclessiastico,economico e giuridico,i 4 grotteschi signori segregano in una villa dei ragazzi rapiti in precedenza e fatti oggetto di una dura selezione,coadiuvati da 4 esperte meretrici di bordello e da un gruppo di collaborazionisti,i 4 "signori" daranno cosi' l'avvio ad un regolamento riportato in un libretto e suddiviso in 3 gironi rispettivamente delle manie, della merda e del sangue,da questo momento in poi come dice il Duca durante la lettura del regolamento le vittime sono gia' morte e quindi aiutati dalle ex prostitute i 4 daranno sfogo alle loro perversioni piu' turpi di cui saranno vittime i ragazzi.Il film e' ispirato liberamente al romanzo di De Sade "Le 120 giornate di sodoma" in questo film trasposto durante la repubblica nazifascista di Salo' nel 1944.Lo scopo del regista e' quello di attaccare frontalmente il potere che lui chiamava "cultura di massa" che fa dei corpi e delle menti umane quello che vuole riducendo l'essere umano ad un oggetto quindi a "cosa" di cui il potere se ne fa padrone assoluto,in questa opera le vittime rappresentano la massa e quindi subiscono le angherie dei loro aguzzini quasi in modo passivo, come se in loro non soffiasse piu' un alito di vita costretti come sono a subire in modo inconsapevole quello che il cosidetto "potere" insinua nelle loro coscienze,gli unici passaggi del film in cui Pasolini mostra se stesso quindi un'uomo "contro" e' il momento della fuga del sovversivo Ferruccio e quella del comunista Ezio che con sprezzo verso i 4 miserabili signori alza il pugno comunista in segno di una lotta verso un "mostro" che ha preso il sopravvento,ma sono casi isolati,i due giovani soccomberanno.Il film e' girato come in una splendida pieces teatrale,con dialoghi supremi e molto rilevanti,e delle scenografie stupende con dei quadri di Leger.Girato nel 1975 quindi in un momento in cui l'Italia si avviava verso un'inesorabile declino culturale e sociale,questo film si e' dimostrato terribilmente profetico e lungimirante,il regista non risparmia visioni ampiamente disgustose,come quelle coprofaghe e scatologiche che rappresentano metaforicamente la societa' dei consumi che obbliga a comprare e consumare,ma cosa ci propone il consumismo se non della merda?,il sesso in questo film svolgeva per Pasolini "un ruolo metaforico orribile" infatti non e' un sesso fine a se stesso in cui c'e' passione o sentimento ma un sesso gelido,meccanico, fatto di ripetizioni solo sodomitiche che ha come unico scopo quello di soddisfare le perversioni di quattro miserabili uomini senza un'animo,Pasolini e' stato molto bravo in questo nello scegliere gli attori che danno il volto ai 4 protagonisti,nei quali spiccano l'ottimo Bonacelli nel ruolo del Duca irascibile e malvagio,ma sopratutto il ripugnante e disgustoso presidente interpretato da un generico di Cinecitta' Aldo Valletti,qui doppiato ottimamente dalla voce luciferina di Marco Bellocchio,il presidente non e' altro che l'epifania di un'incubo in carne e ossa, un miserabile e deforme essere, necrofilo e coprofago che come paradosso si trova nella posizione di decidere delle vite altrui.Insomma Salo' e' un film attuale ancora oggi nel mondo dove domina una cultura edonistica e consumistica,e che Pasolini aveva intuito quasi 40 anni fa, e nella sua posizione di artista e quindi di contestatore vivente, aveva deciso di attaccare mettendo in scena questo allucinante capolavoro testamentario con il solo scopo di smuovere le coscienze,ed e' forse per questo che e' stato ucciso....
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