Regia di Antoine Fuqua vedi scheda film
Ottimo "polar" remake dell'omonimo film danese. Efficacissima l'interpretazione del protagonista Gyllenhaal,
Asger Holm, un agente di polizia di Los Angeles, in febbrile attesa per il suo processo, in cui deve rispondere di eccesso di legittima difesa, per l’omicidio di un giovane di 19 anni, è stato assegnato provvisoriamente al 911, per le la ricezione delle chiamate di emergenza. La sua vita privata è in profondo rosso; separato da sei mesi dalla moglie, vive in una piccola e squallida casa affittata e la figlia si nega al telefono. Una sera, mentre gli operatori della polizia sono presi dalle tante richieste di aiuto a causa dei numerosi incendi della metropoli statunitense, Joe intercetta una chiamata strana, da parte di una donna di nome Iben Østergård, la quale si esprime con difficoltà, Asger intuisce che non è sola e non può parlare liberamente, fa capire di essere stata rapita, e di trovarsi a bordo di un furgone bianco. Asger prende a cuore la cosa, resta anche dopo la fine del suo turno, cerca informazioni, e la collaborazione dei colleghi con i quali i rapporti sono piuttosto tesi, trova un numero di telefono di casa, a cui chiama, parla con Mathilde, la figlia di sei anni che prova a spiegare che suo padre, Michael proprietario di quella autovettura, dopo essersi introdotto in casa e aver visto il suo fratellino Oliver, ha urlato istericamente, portandosi via la madre. Asger esorta una squadra che si trova già in strada, a raggiungere Casa Ostergard, a tratti, riesce a comunicare ancora con la donna, che si dimostra sempre più confusa. La sinossi si ferma qui per evitare spoiler per un sorprendente sviluppo e un finale inatteso. Remake dell’ottimo polar danese “il Colpevole” diretto nel 2018 da Gustav Möller e scritto da Nic Pizzolatto, Il film si svolge tra due stanze e un corridoio, in un’unità di tempo cortissima, di poco meno di 12 ore. Fuqua il regista, punta quasi esclusivamente sull’intensa prova attoriale di Jake Gyllenhaal. “The Guilty”, come del resto l'originale danese, si affida alle voci, i personaggi non li vediamo, ma li sentiamo solo attraverso le cuffie di Joe, tutti connessi in una turbolenta notte al numero di emergenza della polizia di Los Angeles. La frustrazione e la preoccupazione di Joe sono palpabili, la tensione si taglia col coltello; Gyllenhaal, è molto credibile nel dare volto a questo personaggio, sull’orlo di una crisi di nervi, la sua performance è volutamente sopra le righe, perché anche le sue emozioni lo sono, roso per il senso di colpa che lo divora, Joe ha difficoltà a gestire sia il marasma che ha dentro di sé, che la situazione oggettivamente complessa. Il cineasta statunitense mantiene alta la tensione, Il thriller funziona a meraviglia: è ansiogeno e raggiunge il climax perfetto.
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Ma quando gli americani cominceranno a vedere i film stranieri anziché rifarli? Non dubito che sia un buon film ma credo che mi fermerò all'originale.
Si indubbiamente hai ragione. Sarebbe sempre meglio proporre qualcosa di nuovo, evidentemente le idee sono poche. Tuttavia al netto delle tue legittime e sacrosante valutazioni, personalmente trovo questo remake più che dignitoso. Ciao e grazie per il "passaggio".
un protagonista molto bravo e un film che segue l'andamento di opere fatte prima.....grazie Fabio.
Si Ezio, la tua analisi è corretta. Ciao
Sono contento che ti sia piaciuto.
Provo rispetto per la tua recensione e la tua opinione, ma purtroppo mi trovo nella situazione in cui ho trovato il film inaccettabile.
In questo caso non si sta parlando di un remake che prende un’idea già esistente e ci crea sopra un altro film.
Stiamo parlando di un film che prende ogni singola linea di dialogo dell’originale e la riproduce pedissequamente, non inserendo assolutamente nulla di nuovo.
Il 98% dei dialoghi del film è uguale al film originale.
È letteralmente un film che ricrea in ogni dettaglio un film già esistente, con l’unica differenza che questo ha un attore americano famoso ed è in lingua inglese.
L’unica cosa che hanno avuto il coraggio di cambiare è il finale, dove hanno deciso di salvare il bambino che nell’originale veniva ucciso dalla madre.
Perché? Come gli è saltato in mente di distruggere il significato dell’opera originale solo per dare allo spettatore un finale accomodante dove il bambino si salva alla fine?
Ogni cosa che ha di buono questo film la riprende dall’originale, letteralmente.
Posso capire l’apprezzamento dell’opera, perché Gyllenhaal è un bravo attore e il film non è fatto male.
Però sinceramente provo una grande rabbia in questo momento al solo pensiero che la maggior parte delle persone guarderanno un copia-incolla di un film che già esiste, senza sapere nulla dell’opera originale.
Articolata e circostanziata egregiamente la tua critica all'opera. Niente da eccepire, personalmente ho provato analogo risentimento quando hanno girato il remake americano di Profumo di donna, ma per motivazioni opposte. La nuova pellicola stravolgeva il senso della precedente. In definitiva sarebbe meglio come detto sopra, proporre nuovi copioni e soggetti, senza scomodare i vecchi, soprattutto se sono di qualità. Ciao e grazie per il commento
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