Regia di Luca Guadagnino vedi scheda film
Voto: 6, 6667 su 10. Nonostante il tema antropofago e alcune scene particolarmente sanguinolente, Guadagnino usa la mano leggera per mettere in scena un suo personale horror romantico, in cui non mancano il sangue e la paura ma nemmeno la tenerezza.
79ma MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA 2022 – IN CONCORSO
Una tranquilla chiacchierata tra adolescenti durante un apparentemente innocuo pigiama party ci fa balzare il cuore in gola quando una delle ragazze addenta improvvisamente con voracità il dito dell’amica. Il papà di Maren (Taylor Russel) è già pronto alla precipitosa fuga, come si aspettasse che la figlia potesse un giorno commettere un atto del genere. Scopriamo che l’uomo era consapevole che la ragazza aveva eredito dalla madre l’insopprimibile tendenza al cannibalismo. Abbandonata infine anche dal papà che si congeda con un’audiocassetta (siamo negli anni 80), Maren vaga per la provincia americana, incontrando lungo la strada alcuni altri cannibali: prima l’anziano Sully (Mark Rylance) che le dà preziosi consigli ma si fa presto inquietante, poi il giovane vagabondo Lee (Thimothée Chalamet) con cui nasce un legame sentimentale che sfida le insormontabili difficoltà della loro condizione.
Nonostante il tema antropofago e alcune scene particolarmente sanguinolente, Guadagnino usa la mano leggera per mettere in scena un suo personale horror romantico, in cui non mancano il sangue e la paura ma nemmeno la tenerezza. Il film ha i suoi momenti più felici nella prima metà, quando la scoperta dell’esistenza di una comunità di cannibali dà modo a Guadagnino di trattare con intelligenza il tema della diversità, della presa di coscienza della propria (“credevo di essere l’unica”) e della necessità di inventarsi il proprio modo di sopravvivere in una società in cui si sarà sempre ai margini. Senza mancare di empatia per le vittime (l’inquadratura delle foto di famiglia dell’anziana mentre il suo cadavere viene sbranato), è evidente che le simpatie dell’autore vanno ai giovani cannibali nonostante i crimini di cui la loro fame inevitabilmente li conduce a macchiarsi. Man mano che procede, il film si fa meno incisivo e anche il finale, dopo che i due protagonisti hanno tentato di costruirsi una vita apparentemente normale, lascia forse qualche perplessità. Resta comunque un’opera originale con cui Guadagnino, pur non ai livelli di Chiamami con il tuo nome, si conferma un autore garanzia di qualità.
Voto: 6, 6667 su 10
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