Regia di Dario Argento vedi scheda film
Dopo aver visto Giallo e Dracula 3D, credevo che Dario Argento si fosse ormai convinto che era il momento di smetterla di mettersi in ridicolo realizzando film a dir poco imbarazzanti e vergognosi per un regista con una carriera così tanto degna e rispettabile alle spalle. Evidentemente mi sbagliavo, perché dopo ben 10 anni dall'uscita dell'ultimo film, Argento ritorna con un nuovo progetto, scritto e pronto per essere girato già 20 anni prima, ma per motivi a quanto pare di diritti d'autore e problemi con la produzione non riuscì a fare in tempo.
La pellicola sembra avere un inizio piuttosto accattivante che fa sperare al meglio: omicidi sanguinolenti, inseguimenti, sospetti e anche un incidente stradale. Tutto sembra andare per il verso giusto fino a quando non entra in scena lei, ovvero Asia. Ma dico, ma perché in ogni suo film da "Trauma" in poi sua figlia Asia deve sempre comparire, a recitare tra l'altro ruoli che toccano il livello del cringe più estremo?
Per quanto riguarda il lato tecnico, l'unica nota positiva che ho notato sono gli effetti speciali ma per il resto non si salva proprio nulla: musiche fuori luogo, ambientazioni poco impattanti, dialoghi e recitazione a dir poco agghiaccianti e sequenze al limite del patetico, come quella dove la protagonista insieme al bambino asiatico mentre scappano finiscono in uno stagno pieno di biscie d'acqua o quella dove Asia si mette a strillare a squarciagola perché inseguita dal killer invece di fuggire.
Il finale poi è l'apice del trash: un serial killer che ha già fatto fuori mezza Roma viene messo KO da un cane da guardia, che come se non bastasse, per dare quel tocco di truculento lo sbrana e comincia a mangiarlo.
La pellicola è inoltre costellata di rimandi e citazioni a opere passate (la protagonista cieca come ne "il gatto a nove code"; l'assassino che viene ucciso da un animale come in "Phenomema" ecc.) come quasi a simboleggiare la nostalgia dei vecchi tempi, quando le idee erano ancora buone messe in atto come si deve, proprio per fare fronte alla carenza enorme che qui invece dilaga a più non posso.
In sintesi, da un soggetto che fosse stato filmato 20 anni fa come sarebbe dovuto essere, forse qualcosuccia si sarebbe potuta anche salvare o apprezzare, ma visti i risultati era meglio se il tutto fosse rimasto in un cassetto a prendere la polvere, anziché farci vivere la solita delusione morale che oramai da 20 anni a questa parte è diventata la norma.
Il vero Argento purtroppo non esiste più
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