Regia di Guy Hamilton vedi scheda film
Adattamento sontuoso del romanzo "Corpi al sole" che a differenza del tiolo del film suggerisce in qualche modo un particolare su cui soffermarsi per risolvere il mistero.
Delle indagini di Hercule Poirot è indubbiamente una delle più suggestive come ambientazione ed intreccio della trama oltre che per logica e genialità nella sua risoluzione: l'isoletta da sogno nel mediterraneo è un ambiete chiuso e quindi consono allo sviluppo di un giallo in cui i sospettati sono un numero ristretto fra i confini del mare ma questa avventura del fenomenale investigatore belga sembra anche essere una scommessa per la Christie, che già dal titolo pone l'attenzione del lettore sull'elemento solare quasi a voler contradddire il principio per cui un delitto debba essere commesso nell'oscurità e non certo alla luce del sole.
Il regista Guy Hamilton è stato bravo nel riprendere e far muovere i personaggi della storia negli stupendi esterni naturali dell'isola tanto da renderla un punto di riferimento essenziale per lo spettatore che prova a risolvere il caso con la propria testa, ma se posso dare un consiglio scordatevi di individuare il colpevole se non tirando a indovinare perchè il piano ideato dall'assassino è molto ben congeniato e solo un super esperto in criminologia come Poirot poteva smascherarlo e colgo l'occasione per sottolineare la prova maiuscola e molto personale di Peter Ustinov nei suoi panni: l'aspetto fisico e soprattutto la capigliatura non corrispondono esattamente a come egli viene descritto nei romanzi, per intenderci Albert Finney in "Assassinio sull'Orient Express" gli è molto più somigliante, inoltre il Poirot di Ustinov è simpatico e ficcanaso, antipatico ma consolatorio, geniale ma cinico ed avendo letto diverse sue avventure posso affermare che anche caratterialmente si discosta da quello descritto dalla sua ideatrice, ma non per questo non lo apprezzo perchè il Poirot di Ustinov a me piace parecchio proprio per il fatto che al personaggio creato dalla Christie ha aggiunto oltre alla sua fisicità anche delle sfumature caratteriali dettate dal suo straripante istrionismo.
Nel resto del cast un applauso scrosciante va fatto alla divina Diana Rigg nel ruolo di Arlina Marshall, la soubrette invidiata e odiata da tutti che proprio in questa vacanza trova la morte adagiata sulla sabbia: la caratterizzazione della Rigg è potentissima visto che il suo personaggio è assolutamente odioso, insopportabile e se pensate che Diana è una donna adorabile riuscirete a comprendere quanto sia stata abile a cesellare con le smorfie del suo viso le ire e le scenate rabbiose della bella, sensuale, povera Arlina Marshall.
La sequenza finale in cui Poirot spiega il risultato della sua indagine è esposta in maniera impeccabile e lascia ben pochi dubbi ma concede un colpo di scena supplementare.
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