Regia di Francis Leroi vedi scheda film
Primo hard diretto da Francis Leroi esclusivamente per l'home video, del tutto privo di dialoghi e ispirato fortemente da Videodrome (Davide Cronenberg, 1983). Estremamente curato per scenografie, ambientazioni e fotografia, tanto da apparire simile alle opere di Andrew Blake girate nel decennio seguente.
Una ragazza benestante (Zara Whites) recupera una videocassetta, lasciata deliberatamente a una fermata dell'autobus da un uomo misterioso (Francis Leroi). Il nastro contiene un video sado/maso, che inizia con un giovane vestito in pelle, mentre sottomette la moglie ammanettata nel letto. Quelle immagini sono in grado di eccitare chiunque le guardi e presto per Zara il confine tra realtà e fantasia diventa sempre più sottile.
Sogni di pelle: Zara Whites
L'eclettico cineasta francese Francis Leroi (1942 - 2002), autore di alcuni dei migliori film per adulti e al tempo stesso di una lunga serie erotica (Emmanuelle) - ma ha saputo dare il suo contributo anche all'horror (Le démon dans l'île, 1983) - si trova per la prima volta ad operare con la nuova tecnologia: gira non più su pellicola, ma direttamente in home video. Benché si tratti di una produzione francese, il cast è internazionale (Zara Whites è Olandese, Sunny McKay australiana, Deborah Wells ungherese e i restanti interpreti francesi), probabile ragione che spinge l'autore a scegliere di realizzare un lungometraggio privo di dialoghi, dal taglio cioè universale. Con una colonna sonora ibrida, che accosta insolitamente musica rock stile anni '90 al jazz. La storia oscilla sempre tra realtà e fantasia, ogni scena è scollegata da una trama consequenziale e il tutto assume un aspetto surreale e onirico, dal bivalente significato: l'ossessione per le immagini, il piacere della visione, un rapporto di coppia (Christopher Clark è il compagno di Zara) che necessita di stimoli e nuove esperienze. Che sia lo stesso Leroi il personaggio che divulga la VHS (qui nell'ultima delle sue sole sei apparizioni in video), indica come il regista abbia elaborato una sceneggiatura complicata, strettamente collegata alle nuove tecnologie che impongono di girare direttamente su nastro.
Sogni di pelle: Zara Whites
Nel 1992, anno di realizzazione di Rêves de cuir, il rapporto tra pubblico e cinema a luci rosse è ormai diventato domestico, grazie alla diffusione dei videoregistratori la televisione è subentrata al grande schermo. Leroi sviluppa finemente questo concetto a livello pornografico, mettendo in scena elaborate sequenze (assimilabili, per stile, a quelle di Andrew Blake), dove fondamentali diventano i giochi di luce (dall'effetto stroboscopico iniziale, al rapporto s/m in camera da letto tra Zara e Clark, illuminato dai bagliori di un temporale) e i significati metacinematografici, che rimandano evidentemente al celebre Videodrome (David Cronenberg, 1983). Benché nel film vengano proposte situazioni scabrose (tripla penetrazione, spanking, lesbo e soft bondage), gli attori non appaiono mai volgari e le riprese sembrano sempre nascondere un significato più profondo, che trascende dalle immediate apparenze. Rêves de cuir è un'opera estremamente sensuale - elemento sostenuto anche da oggettistica tematica (corsetti in pelle, manette, ball gag, frustini, maschere, stivali con tacchi a spillo) - ed erotica prima che hard, e può contare su una bella cinematografia, una storia che lascia in sospeso qualcosa che si intuisce vagamente essere importante (eccezionale il finale con inversione di ruolo, tra personaggi sullo schermo televisivo e spettatori) e attori affascinanti, a cominciare dalla bellissima Zara Whites e dalla stupenda domestica che ha le fattezze di Deborah Wells, quest'ultima purtroppo poco tempo in scena. Grande successo di pubblico, ha un seguito dal titolo Rêves de cuir 2, girato nuovamente in video sempre da Francis Leroi nel 1993.
Sogni di pelle: abbigliamento fetish
Zara Whites: brevi cenni biografici [1]
L'olandese Zara Whites (classe 1968) ha abbandonato la scuola - e la famiglia - in tenera età, decidendo a soli 17 anni di trasferirsi a vivere con il suo fidanzato. Nella tarda adolescenza ha lavorato come barista e, successivamente, come prostituta in un club per soli uomini. Grazie a un'agenzia di modelli olandese, Zara ha trovato lavoro in Italia come ballerina in topless nel quiz televisivo "Colpo grosso" (presentato da Umberto Smaila, su Italia 7, 1987-1992). Dopo la rottura della sua relazione con un conte italiano si è trasferita a Parigi, dove ha praticato l'attività di ragazza squillo. Notata in un servizio fotografico su "Penthouse" da Rocco Siffredi, è stata spinta a tentare la carriera di pornostar. Pochi mesi dopo ha fatto il suo debutto nel cinema per adulti in The challenge (1990) . Ben presto Zara è diventata una delle principali attrici di film a luce rossa girati negli Stati Uniti, finendo su set diretti da registi famosi tipo John Stagliano e Andrew Blake. Per un decennio lavora nel settore (con circa 65 titoli all'attivo), sposandosi addirittura con l'attore porno Roberto Malone. L'ultimo suo film, datato 2001, è stato diretto da Mario Salieri (Divina). Zara torna a Parigi, abbandonando il cinema porno. Nel 2016 (ri)compare come protagonista nel cortometraggio drammatico di Seth Young-Ruiz, I am like water.
[1] Fonte: parzialmente dall'imdb
Curiosità
Nei titoli di coda del film, tra i tanti nomi che appaiono alla voce ringraziamenti, a sorpresa compare anche quello di... Roger Corman!
Sogni di pelle: scena
"La vera Bellezza ferisce. La vera Bellezza mette a disagio, è qualcosa che fa male; ma non per quello bisogna evitarla, anzi. Siamo un po’ tutti masochisti, in fondo, e l’atto più bello del masochismo è amare la Bellezza. Un sadico non può, amare la Bellezza."
(Mustafa Sabbagh)
N.B.: il seguente video è riservato solo ed esclusivamente a un pubblico adulto
Sogni di pelle (Francis Leroi, 1992) - Clip
F.P. 08/07/2021 - Versione visionata: "Leather dreams" (Durata: 96'06")
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