Trama
In seguito a un misterioso sconvolgimento, il mondo come lo conosciamo oggi è finito. La natura si è ripresa prepotentemente il pianeta e ora la giungla ricopre tutta la terra. Dalle macerie del mondo che fu, una nuova società sta cercando di risorgere. Si tratta di "L'Istituzione", i cui adepti cercano di ripristinare l'ordine precostituito imponendo al popolo libero della giungla il loro concetto di diritto. Ma c'è chi si oppone con forza al loro processo di "civilizzazione": i dissidenti stanno preparando la loro rivoluzione. In tale contesto, si muovono due spiriti liberi che vogliono trovare il loro posto nel mondo: Yaya, una ragazza dal carattere ruvido e dallo spirito indomito, e Lennie, un giovane uomo alto più di due metri e affetto da un ritardo mentale. Uniti da un legame profondo, si prendono cura l'uno dell'altro cercando di non farsi portar via l'unica ricchezza che gli è veramente rimasta: la loro libertà.
Curiosità
LA PAROLA AL REGISTA
"Scienza e Tecnologia avanzano, tra proseliti e negazionisti, divulgando il loro credo e chiedendo fede e fiducia, ma di fatto inerpicandosi per sentieri oscuri alla massa (...così ci discrimina la conoscenza!). Civiltà e diritto non sono più qualcosa per cui combattere o spendersi, solo la pretesa dei "Figli dello Stato"... Uno Stato chioccia, appunto, che perde sempre più credibilità dinnanzi ai suoi figli e sempre più potere di fronte ai "maghi" del libero mercato (speculatori, multinazionali...). Cadono le stelle polari, si spengono le ideologie, scompare l'economia reale, trovano posto gli atteggiamenti e gli umori sull'onda del sensazionalismo giornalistico e dalla febbre social: il politicamente corretto, i populismi, i nazionalismi, i negazionismi, il catastrofismo.
Intanto il sistema capitalista sembra aver macinato troppa strada senza fare i conti con la crescita demografica, con la propria sostenibilità. Con la sostenibilità ecologica.
E se da un lato la società cerca di mantenere una convivenza civile con regole sempre più ferree o cavillose, o leggi del taglione, o innalzando muri, dall'altro crescono l'entropia e i motivi di divisione sociale e territoriale. Da questa percezione apocalittica (che presuntuosamente pretende di "pittare" la nostra attuale società) e dal desiderio di investigarla, sprigiona l'idea di The Walking Liberty (La libertà che avanza), che è un inno alla libertà, certo, perché la libertà è la premessa di ogni sana scelta di vincolo amoroso oltre che l'unica via che non porti all'ovvio ed all'inesorabile.
Un inno al passeggio, al viaggio, al paesaggio, che sono il respiro di ogni pensiero sano.
Un inno al verde, che è vita e speranza.
Un inno al pensiero selvaggio, che ci ricorda in che ambiente si muove la nostra esistenza e quali siano le vere regole che la governano.
Ma soprattutto un inno all'amore fraterno e disinteressato.
E spensierato. E ignorante.
Il film mette in scena il tema della convivenza tra gli individui all'interno di uno scenario post apocalittico, in cui tutto è rimesso in discussione, cercando così di proporre prospettive diverse e contraddittorie.
La storia di Yaya e Lennie deve molto, inoltre, al romanzo Uomini e Topi: un romanzo che presenta tutt'altro genere di ambientazione, ma anche quello nato in un contesto storico di grande incertezza e spaesamento politico e sociale, come fu appunto la Grande Depressione Americana.
Ma al di là delle riflessioni che l'hanno ispirata... The Walking Liberty è niente più che una storiella.
Una piccola ballata".
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.