Dopo l'eccelso One Night, Kazuya Shiraishi riconferma nuovamente il suo talento con uno yakuza movie duro e diretto come un colpo di fendente, arrivando a coniugare sapientemente diversi richiami: da Miike a Kitano fino al grandissimo Kinji Fukasaku.
Lo scontro sanguinolento tra il sadico Uebayashi ed il corrotto Shuichi è una vera e propria discesa agli inferi tra pistolettate inaspettate o scoperte rivelatorie, il tutto pervaso da morti brutali e crimini agghiaccianti.
Perfetta poi la regia dove ad uno stile "quadrato" si altrenano soluzioni assai interessanti; cito i vari freeze-frame in bianco e nero con zoomate seguiti da una voice over esterna attenta a commentare la situazione, passando per una rappresentazione della violenza brutale ma estremamente realistica fino a frangenti comunicativi di rilievo:
pensiamo a come viene introdotto il pazzo Uebayashi, ossia semi-soggettiva -con obliqua dal basso- intenta ad immortalare il criminale mentre si mette la camicia e si appresta ad abbanonare il carcere da uomo libero. Inutile dirlo che nell'inquadratura seguente il nostro galantuomo caverà gli occhi ad una ragazza innocente, uccidendola barbaramente.
Bellissimo poi il doppio finale dove ad una resa dei conti animalesca vicina a A Hard Day di Kim Seong-hun passiamo ad un segmento allegorico dal contorno spiritualista...
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