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Jurassic World: Il dominio

Regia di Colin Trevorrow vedi scheda film

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La recensione su Jurassic World: Il dominio

di giurista81
4 stelle

Dopo la parentesi di Juan Antonio Bayona, torna al timone della mini-saga Jurassic World Colin Trevorrow, ma i risultati – dal punto di vista filmico – non cambiano.

Il Dominio è una classica operazione commerciale che si regge su un budget faraonico e sul ritorno dei protagonisti della saga Jurassic Park (Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum) per una reunion che comprende anche quelli di Jurassic World (Chris Pratt e Bryce Dallas Howard). Purtroppo mancano idee originali. Si tenta di fondere l'adventure con la spy-story tra rapimenti di persona e parti di film inscenate addirittura a Malta. In tutto questo i dinosauri, presenti in modo massiccio e buttati a casaccio nella storia (ci saranno almeno trenta specie diverse, tra cui il ritorno del Dilophosaurus, tra i presenti nel primo film di Spielberg), sono quasi a margine della vicenda, quali creature che si sono ormai diffuse nel mondo e vivono a contatto con i mammiferi.

Tante le sequenze dejà vù. Il finale, per esempio, è ricalcato su quello di Jurassic World, già debitore di quello di Jurassic Park. L'idea del furto del Dna dai laboratori che innesca il patatrac, al centro della seconda parte della pellicola, viene sempre ripresa dal primo capitolo di Spielberg, così come lo sfruttamento degli animali risponde alla logica di The Lost World. Alla fine, la vera novità è l'utilizzo della manipolazione genetica su altre specie di animali (tipo le locuste, con i soliti risultati nefasti) ivi compreso l'uomo (che si auto-riproduce da solo!?). Un po' pochino. Mancano inoltre sequenze veramente memorabili. Il film di Bayona, per esempio, pur essendo mediocre era riuscito a piazzarne qualcuna (penso alla distruzione tra le fiamme dell'isola, sequenza in parte richiamata anche da Trevorrow). Qui invece la migliore sequenza è quella con i dimetrodon dentro le grotte, l'unica a creare tensione e scuotere dalle poltrone. Tante poi le incongruenze, come vedere Pratt che si tuffa sotto un lago ghiacciato, nuota come se fosse in piscina ed esce senza alcun assideramento. Viste le premesse, è un'altra delusione.

 

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