Regia di Colin Trevorrow vedi scheda film
Jurassic World: Delirium. Un film apoplettico. Anti-epico. A-neuronale. Insomma, il perfetto prodotto hollywoodiano odierno. Il perfetto film nuclearizzante (“l’innocenti palle”). La trama in sostanza è la seguente: lei viene rapita, i “nostri” vanno a recuperarla e, nel mentre, pensa un po’, salvano pure il mondo, tra l’altro minacciato da una terribile invasione di certe perniciosissime cavallette giganti OGM.
Ah, sì: e in tutto ciò i dinosauri scorrazzano liberamente per il mondo. Così. E la vita procede come prima: se poi ti passa vicino un brachiosauro, sbaglia a mettere una zampetta e la casa te la “sfonna”, come si dice, “c’est la vie”. Altroché l'assalto d’un gruppuscolo affamato di orsetti polari in trasferta cittadina: dilettanti, in confronto. Embe’.
Ni-no-ni-no-ni-no, attenzione, attenzione, lasciate immediatamente le vostre case, prima del "peston" [voce del verbo "pestare, ndr]
Inoltre, non dimentichiamoci come ‘sti molto poco ingombranti animaletti siano stati trasportati in buon numero in un “santuario” sulle “Dolomiti” (che se c’avessero messo un “Gormito” in formato extralarge sarebbe stato più credibile come “Dolomite”, ma va beh…), perché? Perché “ci va”. E tanto basta. Ma in generale tutto nella trama pare esser stato inserito nel medesimo spirito “perché ci va”, “ma sì va là”; tutte varianti del mitico procedimento di lunga elaborazione “a cazzo di cane”.
Accanto agli “sviluppi” di quella materia curiosa e confusa che qualcuno ha avuto perfino l’ardire di definire trama, anche i personaggi rivelano la consueta – per la Jurassic World “’sti cazzi” saga – definizione caratteriale di un manichino da esposizione, nonché la “misma” simpatia di una blatta sgusciante. Per il resto, va da sé, la regia – aiutata non poco in ciò dalla “scemenzatura” – parte subito per la tangente. E, d’altra parte, la paga si sarà sicuramente aggirata nei dintorni dei bei milioncini, per “Spritzvorrow” e accoliti: lauta paghetta peraltro ricevuta per aver fatto malissimo il proprio lavoro, la qual cosa è senza dubbio tra i sogni bagnati di tutti i “Trota” di questo mondo.
Apocalypse Smaug...
Per dire, comunque, della suprema qualità della scrittura basterebbe citare il recupero del geniale espediente del “dinosauro killer a contratto” che prende ad inseguire peggio di un missile terra-aria la propria preda preventivamente segnalata da un mirino: che infatti sparare semplicemente, alla vittima designata, avendola nel mirino, sarebbe stato troppo banale.
Pare poi che il regista (perché sì, notizia shock, un regista effettivamente c’è) abbia dichiarato di aver voluto la location di Malta al fine di farci vedere “i dinosauri intorno a delle ‘vecchie pietre’ (sic), robe che a noi (ammeriggani?) sembrano così antiche, solo per dimostrare quanto siano molto più antichi i primi”.
E se non vi siete accorti di questo “profondissimo movente” dietro alla scelta della mediterranea isola è perché vi manca quella sottigliezza intellettuale del cineasta extraordinarie, tutto sottrazione, sottintesi e allusioni. Difatti, difficile pensare a film più sottotono e posato di questo Delirium: bah, forse, e dico forse, Sharknado: La rivolta dei crostacei ma son sfide ardue…
" 'Azz, 'azz, 'azz, non è che va a finire che 'ste maledette petraglie antiche mi crollano in testa, eh? "
Rimangono all’attivo – e chi l’avrebbe mai detto – i sempre più accurati effetti digitali. Punto. Anche se, invero, per i porcelloni in effetti è possibile rintracciare perlomeno un altro paio di qualità, coinvolgenti derrière e décolleté, ma cerchiamo di non diventare “pornografici”, per i santissimi numi!
Si potrebbe quasi arrivare a sostenere che in questi due ultimi elementi si esauriscano sostanzialmente i fattori d’interesse del film, purtroppo (?) esclusivo appannaggio di maschietti arrapati ed, eventualmente, di lesbiche infoiate. Per tutti gli altri, compreso il pubblico principale composto dai bambinetti (ancora porelli e innocenti su certe cosette), il film rischia di rivelarsi soltanto di una noia mortale. Jurassic World: Dormemo.
Quando pensavi di entare a vedere un film e invece... patatrack!
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