Regia di Gerd Oswald vedi scheda film
In un paio di giorni scoppia l'amore tra una giornalista e un poliziotto che decidono di sposarsi senza praticamente conoscersi. Come tutti i matrimoni di fretta, i danni a seguire saranno inenarrabili.
Le ottime atmosfere noir e un cast di attori di tutto rispetto non sono sufficienti a compensare la fragilità del racconto, i cui colpi di scena appaiono quanto mai improbabili. Se è chiaro fin da subito che l'ambiziosa moglie trami qualcosa, non è invece molto verosimile la dinamica con cui realizza le sue macchinazioni. Per piegare la narrazione alle stesse si paga un caro prezzo: i personaggi si comportano in maniera incoerente, il loro spessore psicologico è ridotto al minimo. L'unica a uscirne in piedi è la protagonista, ogni altro fattore al contorno si piega alla sua volontà. Il che è suggestivo ma sicuramente poco verosimile.
È un noir godibile, insomma, ma non indimenticabile, in cui la scena è decisamente dominata dalla Stanwyck, ben supportata dal duro e fascinoso Hayden e da un bravo Raymond Burr che solo in questa pellicola ho realizzato essere la versione anni '50 di George Clooney.
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