Regia di Yong-Joo Lee vedi scheda film
FAR EAST FESTIVAL 23 - COMPETITION
Un agente di nome Gi-hon, congedato prematuramente per problemi di comportamento e salute, viene incastrato dai suoi stessi ex colleghi, ed indotto a scortare e proteggere un essere umano divenuto il più prezioso essere vivente al mondo: l'individuo, di nome Seo-bok, è infatti il risultato di una complessa opera di clonazione che gli ha dato caratteristiche fisiche tali da farlo tendere, con determinate cure ed accorgimenti, all'immortalità.
L'uccisione a seguito di un attentato del padre artificiale di quel nuovo individuo, mette sull'allerta la sicurezza che attornia il progetto, e costringe l'organizzazione a cambiare location al soggetto.
Tuttavia durante il trasferimento improvvisato in breve tempo, il convoglio che trasporta il prezioso essere vivente subisce un assalto, spostando sul poliziotto posto a dirigere la difesa di Seo-bok, tutta la responsabilità del buon esito di quella operazione arrischiata e troppo poco meditata.
Dal regista coreano Lee Yong-joo, Seobok si presenta come un action dinamico e veloce, che tenta di coniugare tematiche etico-morali dai risvolti fantascientifici, ad un più scontato e rutilante appuntamento con l'azione pura.
Contrariamente alle aspettative, è proprio la parte più scontata, ovvero quella dedicata alle scene movimentate, quella che risulta più convincente, rimanendo il lato dedicato alle scelte morali e alle riflessioni sulla immortalità, decisamente meno convincente e assai più tedioso.
Il cast è ravvivato dal dualismo di due attori che in patria possono ormai considerarsi due star: Gong Yoo che abbiamo visto in Train to Busan riveste il ruolo dell'ex poliziotto incastrato in una missione che si rivela pressoché impossibile, mentre il mutante clonato è interpretato dal giovane Park Bo-gum, divo di serial assai noto in patria.
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