Regia di Bruno Bozzetto vedi scheda film
La terribile routine di un modesto impiegato che torna a casa ogni sera per veder piangere il figlioletto nella culla e subire le angherie della moglie. Fino a quando la donna parte per qualche giorno di vacanza e l'uomo può finalmente rilassarsi davanti alla tv...
All'avvento, ingombrante in più sensi, dello schermo televisivo nelle nostre intimità domestiche, il detto di Marx “la religione è l'oppio dei popoli” venne immediatamente convertito in “la televisione è l'oppio dei popoli”. Presumibilmente è da qui che proviene l'idea del titolo di questo divertente cortometraggio scritto da Bruno Bozzetto insieme a Maurizio Nichetti, per la regia del primo. Non è l'esordio nel cinema non di animazione per Bozzetto, ma è la sua prima pellicola effettivamente non sperimentale, esplicitamente aderente alla forma più classica del cortometraggio a soggetto. Nichetti è il protagonista, con Silvia Ferluga, mentre in una particina minuscola compare anche Marino Campanaro; i 12 minuti di Oppio per oppio scorrono rapidi grazie a un buon lavoro di montaggio (Giancarlo Rossi) e al ritmo in chiave espressamente slapstick comedy della storia. Il risultato è apprezzabile, tanto da convincere i due autori a riprovarci con La cabina (1973), peraltro raggiungendo esiti anche migliori. 6/10.
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