Regia di Al Festa vedi scheda film
Un regista americano di videoclip musicali si reca a Roma per lavoro. Un ottimo diversivo peraltro per non pensare troppo al recente assassinio della moglie. E invece, appena arrivato in Italia, l'uomo si ritrova nel bel mezzo di una serie di morti sospette e comincia a temere per la sua vita.
Non è senza ombra di dubbio Dario Argento o Lucio Fulci, ma non è nemmeno Lamberto Bava o Michele Soavi: è Al Festa, nome meno noto del sottobosco cinematografico nostrano, che dirige questo Fatal frames – Fotogrammi mortali, pallida imitazione dei migliori lavori dei quattro precedenti nomi nel genere thriller/horror. Una pellicola dai discreti mezzi, e si vede bene, sfruttati neppure malamente dal punto di vista della messa in scena: ma in effetti dotata di una trama ben poco impressionante e di ritmo e tensione (che pure dovrebbero essere elementi fondamentali della questione) non esattamente avvincenti. La sceneggiatura è firmata da Alessandro Monese, al suo primo lavoro per il cinema, e si basa su un canovaccio piuttosto standard – un serial killer psicopatico in azione – e per questo abbastanza prevedibile; c'è comunque di interessante da rilevare (oltre ai discreti effetti speciali) la lunga lista di nomi buoni o addirittura eccellenti tra gli interpreti: da Stefania Stella, moglie del regista, a Veronica Logan, da Rick Gianasi a Omero Capanna, per arrivare dunque ad Alida Valli, Ciccio Ingrassia, Donald Pleasence, Angus Scrimm, Giorgio Albertazzi, Ugo Pagliai e Rossano Brazzi. Tanto di cappello a chi di dovere per il casting, anche se un simile parterre di nomi sembra vagamente sprecato per il contesto. 3,5/10.
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