Il racconto della vita di Marco Carrera, "il Colibrì", una vita di coincidenze fatali, perdite e amori assoluti. La storia procede secondo la forza dei ricordi che permettono di saltare da un periodo a un altro, da un'epoca a un'altra, in un tempo liquido che va dai primi anni '70 fino a un futuro prossimo. È al mare che Marco conosce Luisa Lattes, una ragazzina bellissima e inconsueta. Un amore che mai verrà consumato e mai si spegnerà, per tutta la vita. La sua vita coniugale sarà un'altra, a Roma, insieme a Marina e alla figlia Adele. Marco tornerà a Firenze sbalzato via da un destino implacabile, che lo sottopone a prove durissime. A proteggerlo dagli urti più violenti troverà Daniele Carradori, lo psicoanalista di Marina, che insegnerà a Marco come accogliere i cambi di rotta più inaspettati.
Note
Dal romanzo omonimo di Sandro Veronesi, vincitore nel 2020 del premio Strega.
Come il romanzo, la vicenda è esageratamente e inverosimilmente carica di eventi drammatici. In più il film va continuamente e febrilmente indietro e avanti nel tempo. No, dai, troppo...
In questo film in tanti han fatto un casino! La principale colpevole non può non essere la regista che dovrebbe avere il controllo di tutto. La storia, che può piacere o meno, è raccontata male e montata peggio. Alcuni attori troppo invecchiati col trucco, altri poco, Moretti non si è fatto truccare ne vestire diversamente,Favino e Smutniak bravi.
Confuso, privo di empatia tra i personaggi nella prima parte, anche a causa di un inutile andirivieni temporale, "Il colibrì" trova compattezza nel finale, ma è troppo tardi per salvare il naufragio. Archibugi conferma di non saper girare, oltre che scrivere: tronca le scene senza senso. Bocciato.
Speravo meglio, le premesse erano buone, nel cast ci sono Favino, Nanni Moretti, Kasia Smutniak, la storia è tratta da un libro di un certo successo...dopo la scena iniziale già iniziavo ad innervosirmi. L'ho visto tutto perchè ero curioso di vedere dove andava a parare...troppo triste, c'è un limite alle disgrazie che uno spettatore può tollerare.
Quando un film è pieno di tante cose che accadono e di tante vite indirizzate dagl'imprevedibili percorsi del caso, occorre una regia che conceda poco spazio alla noia per farlo respirare. Ma "Colibrì" finisce per risultare stancante proprio perché la Archbugi fa entrare il film in un labirinto che concede articolate vie d’uscita. Rimandato.
I continui e bruschi salti in avanti e indietro nel tempo rendono il film faticoso da seguire e a tratti indigeribile. Di buono ha i comunque bravi attori, la scelta delle location e come vengono fotografate, ma soprattutto l'abilità dei truccatori nel ringiovanire e invecchiare gli attori/personaggi.
Film pretenzioso, con ambizioni sorrentiniane, ma infine risulta confuso e troppo pieno, aggiunge cose per sembrare intenso. Vicende da serie TV compresse in 2 ore
Un film intenso, che affronta varie tematiche tutte racchiuse in un contesto familiare, racconta tanto dolore e qualche gioia, tanta vita ma anche tanta morte. bello ma triste.
Efficace ritratto di un uomo semplice, assertivo e resiliente, le cui dolorose vicende ricordano quelle subite da Giobbe e Nicola Carati ("La meglio gioventù").
La voglia di stupire prende via via la mano, e se da un lato è perdonabile che qualche personaggio o scena risultino meno riusciti e credibili, lo è meno constatare che l'architettura complessa scelta serva in buona parte da diversivo per rendere digeribili una serie di disgrazie volte a generare lacrime facili.
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 17 - GRAND PUBLIC - FILM DI APERTURA
Francesca Archibugi apre la kermesse romana con la trasposizione del romanzo Premio Strega di Giovanni Veronesi intitolato Il Colibrì, contando su un adattamento a sei mani da parte della stessa regista, assieme a Laura Paolucci e Francesco Piccolo.
Al centro della storia di vita, la figura sacrificale e superstite del… leggi tutto
Nell’incipit, Marco Carrera,Favino, stimato medico, riceve la inaspettata visita dello psicanalista della moglie,che lo avvisa che la consorte è fuori controllo e pericolosa per la sua incolumità. Il racconto compie uno scarto temporale, ce ne saranno tanti altri a seguire, e ci riporta a un tempo, gli anni Settanta, in cui Marco ragazzo si nasconde dalla famiglia… leggi tutto
Il colibrì Italia - Francia 2022 Chi perde un genitore è “orfano”, chi perde il coniuge è “vedovo”, la perdita di un figlio però è un dolore indescrivibile, inaccettabile, non esiste la definizione idonea a definire questo stato dell’anima dilaniata in modo profondo ed “ingiusto”. shakul e’ la parola ebraica… leggi tutto
Nell’incipit, Marco Carrera,Favino, stimato medico, riceve la inaspettata visita dello psicanalista della moglie,che lo avvisa che la consorte è fuori controllo e pericolosa per la sua incolumità. Il racconto compie uno scarto temporale, ce ne saranno tanti altri a seguire, e ci riporta a un tempo, gli anni Settanta, in cui Marco ragazzo si nasconde dalla famiglia…
La disgrazia complementare al piacere masochistico fine a se stessa. Ecco le prime parole che mi vengono in mente per l'ultima prova registica della Archibugi. Il film? Una nenia mortale sulle disavventure, volute e non, del pio protagonista Marco Carrera, benestante borghese toscano afflitto fin dalla tenera età da malinconia cronica. Gli ingredienti per una soap opera melassa e…
La vita di Marco Carrera, medico toscano sposato con Marina, con una figlia di nome Adele e una routine borghese tutto sommato gradevole, nasconde in realtà una serie di traumi. Traumi che ne hanno segnato l'intera esistenza, dalla morte di una sorella giovanissima per leucemia, all'amore mai consumato con Luisa.
Il romanzo di Sandro Veronesi premio Strega (il terzo per lui) 2020, Il…
In questo Premio Strega di Veronesi adattato dalla Archibugi, campeggia un Pierfrancesco Favino insolitamente disinnescato. E’ il centro perenne di questi cinquant’anni di storia familiare freneticamente frullati assieme, dove si barcamena in una serie di passioni, disgrazie, schizofrenie e personaggi borderline da far perdere il senno a chiunque. Il nostro Colibrì invece…
Vedi la vita come si risolve, con i suoi arcani misteri, gli insopportabili dolori, le imprevedibili fatalità che ne tracciano la strada. Bravissimi tutti gli attori e soprattutto lo straordinario Favino che con la sua interpretazione ne eleva il valore ai migliori e premianti fasti concorsuali. Questo film rispecchia la fluttuante caducità della vita e non sarà certamente…
Lo ammetto, questo film l'ho guardato solo per il mio attore italiano preferito, che non solo non mi ha deluso ma mi ha fatto anche apprezzare il film. Di solito evito prodotti cinematografici con registe o femmine protagoniste, lo so, sono prevenuto, ma quando solo un film su 10 si salva, preferisco evitarli a priori.
E invece questo film mi ha sorpreso. Fondamentalmente la storia di un…
Le ultime visioni del 2022...
Nota: Serie TV concluse:
- 3a After Life;
- 1a Dahmer - Mostro: La Storia di Jeffrey Dahmer;
- 1a Oats Studios;
- 1a The Watcher;
- 5a Better Call Saul.
È una cavalcata vittoriosa quella che sta accompagnando l'uscita del film di Roberto Andò, La stranezza. A tutt'oggi, con il buon risultato (otttimo anzi) realizzato nel suo secondo weekend nelle sale,…
Partiamo dal presupposto che ho letto tempo fa il libro di Veronesi e che lo reputo uno dei più belli degli ultimi anni .
E ha conquistato il premio Strega . E mi sono resa conto che era difficile se non impossibile, fare una trasposizione chiara per via delle sovrapposizioni temporali .
Il protagonista Marco Carrera vive diverse epoche della sua vita rincorrendo Luisa, un amore…
CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: IL COLIBRI’
Il colibrì che dà il titolo al film e soprattutto al romanzo di Sandro Veronesi vincitore del Premio Strega 2020 è Marco Carrera.
Chiamato così dal padre perché era molto piccolo rispetto ai ragazzini della sua età e soprattutto rispetto al fratello minore, e quindi sarà…
+21% rispetto al weekend precedente e, finalmente, anche un risultato positivo nei confronti del weekend omologo del 2021: +10%. Naturalmente la più parte del merito va a Black Adam, il film con il nuovo eroe…
A partire da questa diciassettesima edizione, finalmente, la Festa del Cinema di Roma è stata riconosciuta come un Festival Competitivo, togliendo il valore determinante che negli ultimi anni era stato…
"…e, ma io ho letto il libro ed è un'altra cosa…". Quante volte lo abbiamo sentito dire? Eppure, mai come in questa circostanza l'adattamento di un romanzo a un film vale quell'affermazione. Il colibrì, che ha fruttato a Sandro Veronesi il premio Strega, è un libro di 368 pagine al centro del quale si trova Marco Carrera (Favino), toscano di buona famiglia,…
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NELLE SALE ITALIANE DAL 13 OTTOBRE 2022
VISTO AL CINEMA “KING” (Lonato del Garda, Brescia)
Film tratto dall’omonimo toccante romanzo di Sandro Veronesi del 2019 (La Nave di Teseo, 369 pp., brossura), racconta la tormentata esistenza del protagonista Marco Carrera, medico oculista fiorentino, interpretato dal solito bravissimo Pierfrancesco Favino (sempre quest'anno…
Un film intenso questo della Archibugi, che affronta varie tematiche tutte racchiuse in un contesto familiare, racconta tanto dolore e qualche gioia, tanta vita ma anche tanta morte. Il colibrì è un uomo nato piccolo, di statura piccola, ecco perchè questo soprannome, ma poi si scoprirà che tale nomignolo è molto più attinente ad un'altra…
Quando compiliamo questa lista aspettiamo sempre la mattina del giovedì per valutare l'effettiva distribuzione dei titoli nelle sale, verificando le scelte di distributori ed esercenti…
È stato un weekend parzialmente "falsato" dal fatto che l'uscita di almeno due titoli - Il colibrì e Il ragazzo e la tigre - è avvenuta in ritardo (e cioè il venerdì anziché il…
Dal romanzo omonimo di Sandro Veronesi (che appare in un cameo a braccetto con il personaggio interpretato da Laura Morante e in una foto), Francesca Archibugi - che in sede di sceneggiatura è coadiuvata da Francesco Piccolo e Laura Paolucci - trae 'Il colibrì' che, per chi scrive, è tra i film più brutti visti negli ultimi anni: il protagonista Marco Carrera (un…
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 17 - GRAND PUBLIC - FILM DI APERTURA
Francesca Archibugi apre la kermesse romana con la trasposizione del romanzo Premio Strega di Giovanni Veronesi intitolato Il Colibrì, contando su un adattamento a sei mani da parte della stessa regista, assieme a Laura Paolucci e Francesco Piccolo.
Al centro della storia di vita, la figura sacrificale e superstite del…
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Commenti (19) vedi tutti
Come il romanzo, la vicenda è esageratamente e inverosimilmente carica di eventi drammatici. In più il film va continuamente e febrilmente indietro e avanti nel tempo. No, dai, troppo...
commento di Artemisia1593In questo film in tanti han fatto un casino! La principale colpevole non può non essere la regista che dovrebbe avere il controllo di tutto. La storia, che può piacere o meno, è raccontata male e montata peggio. Alcuni attori troppo invecchiati col trucco, altri poco, Moretti non si è fatto truccare ne vestire diversamente,Favino e Smutniak bravi.
commento di marco biTutti quei salti temporali mi hanno fatto pensare che avessero sbagliato il montaggio del film. Invece è stata una schifezza voluta.
commento di gruvierazDi questo Film m'interesserebbe molto sapere qualcosa dell' O.S.T. mentre per il resto,stendo un Velo velatamente pietoso.voto.1.
commento di chribio1Un film ambizioso e con tanti bravi interpreti. Se devo dire però che ci ho capito molto...
commento di ssiboniConfuso, privo di empatia tra i personaggi nella prima parte, anche a causa di un inutile andirivieni temporale, "Il colibrì" trova compattezza nel finale, ma è troppo tardi per salvare il naufragio. Archibugi conferma di non saper girare, oltre che scrivere: tronca le scene senza senso. Bocciato.
commento di maurri 63Come rendere complicata e respingente una storia semplice e appassionante.
commento di ottobyteNon il migliore di Francesca Archibugi. Maiuscola la prova attoriale di Favino, ma tutto il cast è brillante
leggi la recensione completa di Furetto60Speravo meglio, le premesse erano buone, nel cast ci sono Favino, Nanni Moretti, Kasia Smutniak, la storia è tratta da un libro di un certo successo...dopo la scena iniziale già iniziavo ad innervosirmi. L'ho visto tutto perchè ero curioso di vedere dove andava a parare...troppo triste, c'è un limite alle disgrazie che uno spettatore può tollerare.
commento di mosez78una vera porcheria che oscilla tra un film comico e un film dell'orrore
commento di garanceConcordo con la maggior parte di giudizi,troppi avanti indietro troppi sbalzi nel tempo...respingente. Due stelle.
commento di ezioQuando un film è pieno di tante cose che accadono e di tante vite indirizzate dagl'imprevedibili percorsi del caso, occorre una regia che conceda poco spazio alla noia per farlo respirare. Ma "Colibrì" finisce per risultare stancante proprio perché la Archbugi fa entrare il film in un labirinto che concede articolate vie d’uscita. Rimandato.
commento di Peppe ComuneI continui e bruschi salti in avanti e indietro nel tempo rendono il film faticoso da seguire e a tratti indigeribile. Di buono ha i comunque bravi attori, la scelta delle location e come vengono fotografate, ma soprattutto l'abilità dei truccatori nel ringiovanire e invecchiare gli attori/personaggi.
commento di francesco_jsbBrutto film
commento di cldvlp65Il colibrì un film gentile e malinconico da vedere, grazie Francesca Archibugi.
leggi la recensione completa di claudio1959Film pretenzioso, con ambizioni sorrentiniane, ma infine risulta confuso e troppo pieno, aggiunge cose per sembrare intenso. Vicende da serie TV compresse in 2 ore
commento di MicliuzUn film intenso, che affronta varie tematiche tutte racchiuse in un contesto familiare, racconta tanto dolore e qualche gioia, tanta vita ma anche tanta morte. bello ma triste.
leggi la recensione completa di giulmarEfficace ritratto di un uomo semplice, assertivo e resiliente, le cui dolorose vicende ricordano quelle subite da Giobbe e Nicola Carati ("La meglio gioventù").
commento di Leo MaltinLa voglia di stupire prende via via la mano, e se da un lato è perdonabile che qualche personaggio o scena risultino meno riusciti e credibili, lo è meno constatare che l'architettura complessa scelta serva in buona parte da diversivo per rendere digeribili una serie di disgrazie volte a generare lacrime facili.
leggi la recensione completa di pazuzu