Regia di Elwood Quincy Walker vedi scheda film
Un cortometraggio horror molto ben girato e con una sintetica morale da "favola nera".
Un medico legale prende in carico un nuovo cadavere, appena giunto all'obitorio, aggiungendo alcuni tocchi del tutto personali durante l'attività tanatoestetica.
"Che occhi grandi che hai, tesoro. Sei la più bella che mi sia mai capitato. Di qui sono passati in tanti: vecchi, giovani e anche bambini. Ma tu sei la più bella. Giusto un pò di ritocco, e sei fatta. Mi piaci. Ti hanno pescato dal fondo del lago. Che ci facevi lì?"
Il contatto quotidiano con i cadaveri, per chi si occupa di "restaurarne" le salme, può indurre a prendere troppa confidenza con la morte. Se poi la confidenza si spinge oltre, magari sino a indurre a declinare ad alta voce monologhi di macabra ironia o, ancora peggio, a soffermarsi morbosamente sulle delicate labbra di una giovane strappata all'esistenza nel pieno della bellezza, può accadere che la morte stessa replichi con altrettanto affettuoso gesto. Perché lo sappiamo tutti, dato che ce l'hanno raccontato sin da piccoli per tenerci buoni e conciliare il sonno, facendoci invece un bel pò di paura: nelle favole di solito la principessa addormentata (un eufemismo per intendere senza vita) miracolosamente si risveglia, quando baciata dal principe azzurro.
Elwood Quincy Walker da qualche anno realizza cortometraggi, ma in particolare gli ultimi sono stati molto apprezzati, al punto di ottenere diversi riconoscimenti. Piuttosto che realizzare un film senza mezzi, Walker ha capito che per farsi notare è meglio girare un sintetico ma efficace racconto breve. Dura poco questo Kissed, ma può contare sulla presenza di un vero attore (James Warfield) e su un'idea semplice e di buona realizzazione. Un piccolo saggio di bravura dietro la macchina da presa. Questa favola nera va dritto e senza distrazioni al fulcro della paura, essendo ambientata in una camera mortuaria, un luogo frequentato per quanto controvoglia da ogni tipo d'essere umano. Come ci ricorda una celebre poesia di Totò ('A livella), stesi su un gelido tavolo per essere sottoposti al compassionevole rito di tanatoestetica, prima o poi sfilano tutti: ricchi, poveri, buoni, cattivi, anziani, giovani, brutti... e belli. Walker però va oltre, esentando in via eccezionale questa triste bellezza femminile dall'esito inaccettabile del tocco fatale. Una deroga reclamata con un rantolo di voce, un sospiro affannato, dalla dea "Iustitia". Un corpo di sacrale perfezione torna dunque aldiqua rifiutando le tenebre del nulla, in un moto ribelle, rivoluzionario e ideologicamente giusto, contro la cieca logica del trapasso. Ecco allora che la graziosa (fu) Elizabeth, senza più anelito di vita, accetta inerme il gesto necrofilo del medico legale, solo per poi convertirlo al suo opposto e renderlo al mittente, facendolo però come "tramite" della triste mietitrice.
Curiosità
L'etichetta attribuita al "corpo" del cadavere elenca il nome come "Elizabeth Short", in riferimento al famigerato omicidio della Dalia Nera.
"Poi la baciò. Al tocco delle sue labbra sbocciò per lui come un fiore e l’incarnazione fu completa."
(Francis Scott Fitzgerald)
Kissed (Elwood Quincy Walker, 2020)
F.P. 18/06/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 6'15")
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