Regia di Michael Sarnoski vedi scheda film
“E poi sarà tutto in fondo all’oceano. Di nuovo.” Senza lasciare traccia. (Con solo un vago sentor di una ratatouille disciolto nell'aria, senz'alcuno che possa ricordarsene.)
“Pig”, l’esordio nel lungometraggio di Michael Sarnoski, da lui sceneggiato partendo da un soggetto scritto in coppia con Vanessa Block, che co-produce con Steve Tisch, il protagonista Nicolas Cage ed altri, sembra un film di Kogonada (anche in attesa di "After Yang": ricostruire e rinsaldare qualcosa che si è perso e dimenticato) diretto da Tarantino (le irruzioni casalinghe di “the Hateful Eight” e “Once UpOn a Time in… HollyWood”), un film di Kelly Reichardt (che abbandonerà l’Oregon di Meek’s CutOff, Night Moves e First Cow solo una volta, per il Montana di Certain Women) diretto da S. Craig Zahler (Bone TomaHawk, Brawl in Cell Block 99 e Dragged Across Concrete) e un film di Debra Granik diretto da Jonathan Glazer (chissà perché ho subito pensato a “Sexy Beast”...), e vice versa… O un film di Jarmusch diretto da Jarmusch... E una via di mezzo etico/morale, con spostamento del punto di vista, fra "Okja" di Bong Joon-Ho e "Gunda" di Viktor Kossakovsky. Insomma, un film di Paul Schrader (Dark ⇔ Dying of the Light), con suggestioni dai due Lynch e dallo Stanton di “Lucky”; e, come fuori menù, "Ratatouille". Quel tocco anni ‘70 eterni, fuori dal Tempo e dentro a un Modo di stare al Mondo. Ecco: “Pig” è un “Mandy” (o un “Grand Isle”) che al confronto dell’opera seconda di Panos Cosmatos non annoia manco per un secondo. Ed infine, come non considerare ideale compagno di viaggio di questo lavoro il "Red" di Jack Ketchum (mentre non ho ancora assistito alla trasposizione cinematografica del romanzo operata da Lucky McKee e Trygve Allister Diesen).
Pig - La vendetta di Rob (2021): Nicolas Cage
- Per questo ruolo ci vorrebbe qualcuno come Lee Marvin, James Coburn, Rod Steiger, Jason Robards…
- Sono morti.
- Marlon Brando.
- Lui è immortale, ma è morto pure lui.
- Jack Nicholson, Clint Eastwood, Robert Redford, Kris Kristofferson…
- Sono un filo fuori età.
- Al Pacino, Robert DeNiro...
- Ah-ah...
- Kurt Russell, Jeff Bridges, Samuel L. Jackson, Kevin Costner, Mel Gibson…
- Sì, ecco… Se no?
- George Clooney, Will Smith, Tom Hanks...
- Ok, tornando un attimo indietro...
- Beh… Ci sarebbe anche Nicolas Cage (“Rumble Fish”, “Cotton Club”, “Peggy Sue Got Married”, “Raising Arizona”, “Wild at Heart”, “Bringing Out the Dead”, “Adaptation”, “Lord of War”, “World Trade Center”, “Bad Lieutenant - Port of Call: New Orleans”, “Kick-Ass”, “Joe”, “Snowden”, “Dog Eat Dog”, “Dying of the Light ⇔ Dark”, “Mom and Dad”, “Mandy”, “Color Out of Space”, “Prisoners of the GhostLand”, e regista di “Sonny”).
- Preso!
Pig - La vendetta di Rob (2021): Nicolas Cage
Eccellenti, rispettivamente nei panni di co-protagonista e di deus ex machina, Alex Wolff (“Hereditary” e, nelle sale proprio in questi giorni, “Old” di Shyamalan) e Adam Arkin (ultimamente in “A Serious Man” e “Fargo - 2”, di cui ha diretto anche il dittico di episodi finale, e qui in un ruolo sulfureo a mezza via fra Anthony Bourdain, Anton Ego e l’Angelo Badalamenti di “Mulholland Drive”). Da ricordare e segnalare per due piccole, incisive parti l’ottima veterana di palcoscenici e tv Gretchen Corbett (proprio di Portland) e la giovane Julia Bray.
Fotografia (melodia): Patrick Scola (il prossimo “Mother/Android”). Montaggio (armonia): Bret W. Bachman (Bitch, Camino, Cooties e WereWolves WithIn, oltre a, “per l’appunto”, Mandy e Color Out of Space). Musiche (ritmo): Alexis Grapsas e Philip Klein. Producono una manciata di compagnie medio-grandi e semi-indipendenti e distribuisce Neon.
Sui titoli di coda Cassandra Violet, mentre Robin infila nello stereo il mix-tape di Lorelai e si sdraia con un vuoto al fianco e, forse, un amico là fuori, va springsteenianamente a fuoco (timbro).
E, sempre forse, è nato un regista. Ogni tanto accade: son cose che succedono.
“E poi sarà tutto in fondo all’oceano. Di nuovo.” Senza lasciare traccia. (Con solo un vago sentor di una ratatouille disciolto nell'aria, senz'alcuno che possa ricordarsene.)
* * * * ¼
Pig - La vendetta di Rob (2021): locandina
Pig - La vendetta di Rob (2021): locandina
Per rimanere ancora un po’ nei pressi della Portland contemporanea (ultimo ventennio), che in futuro verrà spazzata via da uno tsunami e/o da un’eruzione vulcanica (cit.), sempre che non ci pensino - spostandoci oltre i dintorni e camminando lungo le pendici del Mount Hood e delle Cascades Mountains - le pandemie, col lusso d’esser globali (“Light of My Life”), ecco una lista:
- “the Hunted” (2003) di William Friedkin
- “Elephant” (2003) di Gus Van Sant (con i sobborghi di Portland in Oregon in vece della Columbine in Colorado)
- “Bigger Than the Sky” (2005) di Al Corley
- “Old Joy” (2006) di Kelly Reichardt
- “InTo the Wild” (2006) di Sean Penn (parzialmente)
- “Paranoid Park” (2007) di Gus Van Sant
- “the Burning Plan” (2008) di Guillermo Arriaga (parzialmente)
- “Wendy and Lucy” (2008) di Kelly Reichardt
- “Restless” (2011) di Gus Van Sant
- “Wild” (2014) di Jean-Marc Vallée (parzialmente)
- “Green Room” (2015) di Jeremy Saulnier
- “Captain Fantastic” (2016) di Matt Ross (parzialmente)
- “I Don't Feel at Home in This World Anymore” (2017) di Macon Blair
- “Lean On Pete” (2017) di Andrew Haigh (parzialmente)
- “Leave No Trace” (2018) di Debra Granik
- “WildLife” (2018) di Paul Dano (molto parzialmente)
- “Clementine” (2019) di Lara Gallagher
- “Pig” (2021) di Michael Sarnoski
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Mi sono un po' perso con tutte queste citazioni ma al Red di Ketchum mi si è accesa una luce, il romanzo non l'ho letto ma ho visto il film che non è affatto male.
Quindi che succede, a Nick Cage gli ammazzano il maiale e lui fa una strage?
:)))
Non ti si può nascondere niente!
:)
Mi conforta il buon voto di ftv sul film di McKee, se non sbaglio licenziato a metà lavorazione e rimpiazzato dal tizio norvegese, perché il romanzo merita assai.
(Uno dei due commenti è una menzogna.)
Credo il primo :)
Il voto di Filmtv mi sembra giusto...non ricordo se Mckee fu licenziato, mi sembra che il film fu girato a quattro mani con un altro regista, tal Trygve Allister Disen.
...che sarebbe il "tizio norvegese".
Come specificato, sono andato a memoria, vediamo che ci dice lo zio Motore di Ricerca.
SPOILER
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Non c'è alcuna mattanza
(è anche questo il bello).
La ricerca con le parole chiave "Red" + "Lucky McKee" + "fired" ha portato a questo (uno dei primi risultati, mi sono fermato lì, mi sembra - a naso - mediamente attendibile):
"This one faced a long road to the screen under the direction of Lucky McKee, who was subsequently fired (can’t the guy ever catch a break?), and production was halted for six months before it finally wrapped under Norwegian director Trygve Allister Diesen."
https://www.dreadcentral.com/reviews/7797/red-2008/
Perfetto, tutto chiaro ;)
Se questa recensione l'avessi scritta anche per il piacere degli altri, non saresti nemmeno male come critico. Peccato che ti sei innamorato della miriade di citazioni e dimenticato di parlarci più nel dettaglio di questo film. Ma si può sempre fare di meglio. Certo, per questo è necessario prendere in considerazione quello che dicono gli altri. E - detto sacrosantamente - non è automatico per chiunque. Con simpatia.
@Gerkota, ti sfugge - as usual - una cosa: tu e tutti i fantomatici @altri che evochi e che esistono solo nella tua capoccia e di cui sei il portavoce inde-fesso potete andarvene a fare in culo. Con simpatia, eh. Per il vostro piacere.
Che meraviglia... Con una decina di righe ti ho fatto venire fuori per quello che sei. In gamba eh! Da qui puoi solo fare meglio.
Rimetto a posto quelli come te since 2011, e mi basta mezza riga per inquadrarli ;-)
Mo' però hai rotto abbastanza, eh: addio ♥
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