Regia di Michael Sarnoski vedi scheda film
Tra thriller e dramma intimo. Film singolare, ma bello. Ottimo Nicholas Cage
Nicolas Cage è Rob, un uomo scontroso, che vive da eremita in un fatiscente casolare, sperduto, tra i boschi nell’Oregon, privo di telefono, tv e di qualsiasi altro dispositivo tecnologico, si mantiene grazie alla sua attività di raccoglitore di tartufi, aiutato dal fiuto della sua adorata maialina, unica compagna del misantropo individuo. L'unico contatto sociale, che Rob si concede è con il giovane imprenditore Amir che incontra, una volta alla settimana per vendergli i suoi preziosi funghi sotterranei destinati ai ristoranti di lusso della città. Un giorno dei balordi fanno irruzione nella sua casa e dopo averlo pestato, gli portano via il maiale. Rob, è deciso a recuperare l'animale, che per lui ha un valore affettivo più che professionale, non essendo motorizzato si rivolge perciò ad Amir; dopo diverse peregrinazioni, individuano gli autori del furto. Solo che il prezioso suino non è più in mano loro, ma è stato acquistato da qualcuno che vive a Portland. Dunque si recano nella città e dopo svariate peripezie, tra cui una gragnuola di pugni subita senza battere ciglio da un Nicholas Cage sanguinante e impassibile, Rob fa visita alla casa in cui viveva con la moglie Lori, scomparsa prematuramente e probabilmente causa del suo isolamento; in seguito va a pranzo al ristorante Euridice e a questo punto arriva il primo colpo di scena, Rob è stato un famosissimo chef stellato; viene riconosciuto da Derek il nuovo cuoco del ristorante, Rob lo umilia e lo mortifica perché per meri motivi di opportunismo venale, ha rinunciato a seguire le sue autentiche aspirazioni; Derek gli confida che dietro il furto del maiale c’è proprio il potente padre di Amir, Darius un uomo arido e senza scrupoli, il quale durante un surreale faccia a faccia con Rob ne respinge la richiesta e lo minaccia platealmente, offrendogli però un indennizzo e a questo punto la storia svolta imprevedibilmente :nessuna resa dei conti da revenge movie, ma invece Rob si procura dei curiosi ingredienti e cucina un piatto particolare, da offrire a Darius e alla consorte caduta nel precipizio della depressione, lo stesso da lui preparato in occasione del loro viaggio di nozze ben 35 anni prima e cosi riesce a scardinare il muro di arrogante indifferenza di costui, che si scioglie in un pianto di commozione, tuttavia per la maialina non c’è più niente da fare perché in realtà è già morta a causa dell’ imperizia dei maldestri bracconieri. Felice commistione dei generi thriller/drammatico, è una bella e commovente storia, quasi bisbigliata e splendidamente diretta dall’esordiente Michael Sarnoski. The Pig è un film riflessivo e introspettivo, che affronta i temi della perdita e dell’elaborazione del lutto, attraverso la scienza culinaria, in cui i “sapori” sono le rappresentazioni delle emozioni passate, la memoria dei trascorsi, che affiora attraverso i sensi. Se Pig “funziona” è anche merito di una prova intensissima di Nicolas Cage;sporco, trasandato, tormentato, con lunghi capelli grigi e spettinati, per tutto il film esibisce, con nonchalance, la sua faccia insanguinata e i suoi abiti lerci; eppure è una figura di grande carisma, capace di modulare sapientemente ogni piccolo gesto, da quando annusa i tartufi a quando cucina. E così seguendo l’accidentato percorso del dolente Rob, si scivola nelle maglie dello spietato business culinario di Portland. Rob si mantiene incredibilmente calmo in tutti i frangenti. La fotografia crepuscolare e livida è perfetta come cornice e l’ambientazione cupa è funzionale al racconto.Il film sfiora a tratti il grottesco, ma comunque è vibrante e possiede una notevole potenza narrativa e un forte pathos
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