Regia di Michael Sarnoski vedi scheda film
Inopinatamente spacciato per un gran film, l'esordio di Sarnoski è la solita parabola di elaborazione del lutto in salsa indie-hollywoodiana vista cento volte.
La fotografia è tanto inutilmente sofisticata e ricercata quanto la scrittura è maldestra e inverosimile: scommesse clandestine in misteriosi sotterranei, Cage travestito da uomo di nanderthal e ricoperto di sangue vecchio di tre giorni che circola indisturbato in ristoranti di lusso. Un uomo freddo e senza scrupoli che si strugge al sapore di una quaglia.
Gli altri personaggi non hanno alcun vero scopo e sono scritti con approssimazione, tra silenzi, ritmo soporifero e dialoghi banali che vorrebbero essere di effetto.
La recitazione di Cage non è particolarmente brillante e questo film, purtroppo, non risolleva una carriera in calando.
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