Regia di Francis Leroi vedi scheda film
Misconosciuto, e inedito in Italia, horror francese ispirato in parte da Carrie - Lo sguardo di Satana (1976) e anticipatore di Brivido (Stephen King, 1986). Suddiviso in due parti, una d'atmosfera con immersione nei fenomeni paranormali (stile Ai confini della realtà) e una più convenzionale, contraddistinta da qualche effetto gore.
Su un'isola si manifestano avvenimenti misteriosi quando gli elettrodomestici, come impazziti, diventano causa di incidenti invalidanti. Un rasoio, una caffettiera, un coltello elettrico, un orsacchiotto di peluche, un forno e persino un bicchiere: accessori di uso comune, diventano causa di accidentali mutilazioni che coinvolgono gli abitanti dell'isola. La dottoressa Gabrielle Martin (Anny Duperey) - sconvolta per la perdita del marito e del figlio in un incidente automobilistico - indagando per scoprire le motivazioni di questi inspiegabili fenomeni, intuisce che al centro di tutto potrebbe esserci il supermercato gestito dai coniugi Cotier. Da lì infatti provengono gli oggetti causa degli incidenti domestici. Gabrielle scopre inoltre che il medico dell'isola, il dottor Marshall (Jean-Claude Brialy), sette anni prima aveva dichiarato morto il bambino dei Cotier, nato con macrocefalia. Invece il piccolo è vivo e tenuto segretamente nascosto dai genitori.
"Trovo che la morte sia una mediocre punizione. I papuani legano i loro prigionieri a un albero, quindi tagliano loro braccia e gambe e li cuociono per poi mangiarli." (Dottor Marshall)
Francis Leroi (1942 - 2002), dopo una lunga militanza inizialmente nel cinema per adulti [1] e poi nell'erotico soft [2], ha tentato, per la prima e unica volta, di trattare anche il genere horror, girando questo interessante e riuscito Le démon dans l'île. Supportato da Owen T. Rozmann, per l'occasione scrive una sceneggiatura in debito con Carrie - Lo sguardo di Satana (Brian De Palma, 1976), probabilmente ispirata nella sostanza (gli elettrodomestici minacciosamente "aggressivi") anche da un racconto breve di Stephen King ("Trucks", 1973), dal quale lo stesso scrittore del Maine realizza il suo primo e unico film da regista (Brivido, 1986). Con un cast indovinato, soprattutto per la fisionomia - adatta al ruolo - di Anny Duperey (che molto ricorda Mimsy Farmer), Leroi realizza un film angosciante, in grado di attirare l'attenzione e farsi seguire senza mai annoiare. Per tre quarti il clima della pellicola è accostabile a quello di uno dei migliori episodi de "Ai confini della realtà", trattando di avvenimenti misteriosi apparentemente di origine paranormale, mentre la parte finale precipita decisamente nell'horror. Una bella fotografia e convincenti attori secondari (tra i quali alcuni presenti anche su set hard pur senza essere coinvolti in scene esplicite: ad esempio Jacques Marbeuf, in questo caso nel breve ruolo di biologo) ne fanno un film riuscito e assolutamente da riscoprire. Peccato sia rimasto inedito nel nostro paese.
NOTE
[1] Il primo hard diretto dal regista, I piaceri solitari (1976) anticipa una serie di diciotto pellicole a luce rossa, realizzate da Leroi sino al 1982. Tra queste anche il cult Alpha France interpretato da Brigitte Lahaie: Mia moglie l'eroticissima (1978)
[2] Con l'eccezione di un ulteriore paio di porno (Bas noirs et cuirs vernis del 1986 e Rêves de cuir 1 e 2 del 1992/93), Leroi dopo Le démon dans l'île tratterà principalmente l'erotico soft a destinazione televisiva, in particolare la serie Emmanuelle con seguiti ufficiali (sino al capitolo 7) e diversi apocrifi.
"La mente è più grande del cielo
perché se li metti fianco a fianco,
l’una contiene l’altro
facilmente."
(Emily Dickinson)
Le démon dans l'île (Francis Leroi, 1983) - Clip
F.P. 23/06/2021 - Versione visionata in lingua francese (durata: 95'18")
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