Regia di Edward Norton vedi scheda film
Magnifica commedia, atipica e originale, ricca di un umorismo sano e genuino ben distante dalle sciatte volgarità così in voga ultimamente. Il titolo italiano è forse troppo riduttivo e fuorviante. Vi è certamente pure la componente delle tentazioni amorose, ma tale risvolto romantico è solo un pretesto per affrontare con coraggio (per l'inedito approccio scelto) e brio (per la vivace conduzione) quello che è il vero pilastro del film e che così bene è riassunto dall'originale Keeping the Faith: quel "Custodire la Fede" che di frequente ci risulta tanto impossibile. Da notare che non si intende solamente la fede in Dio, come erroneamente si potrebbe essere indotti a pensare. Qui è anche e soprattutto la fiducia nel nostro prossimo.
Lo svolgimento ha il pregio di una superlativa alchimia ed equilibrata giostra fra i momenti più ilari e quelli più riflessivi (alcune perle sono profonde verità). Quando meno la si aspetta giunge sempre puntuale quella battuta folgorante oppure quel messaggio del tipo "frecciata" (dal contenuto magari scomodo), che ti sorprende nel profondo e ti rimane nel cuore. L'elenco delle scene memorabili sarebbe interminabile. In pratica (quasi) tutto il film. Deliziosi poi sono i personaggi, sia nella caratterizzazione che nell'interpretazione degli attori. Persino quelli secondari lasciano un segno indelebile! Eccezionali i tre protagonisti.
Dunque si tratta di un'opera che senza esitazione mi sento di consigliare. Una ventata d'intrattenimento nuovo e frizzante, per un paio d'ore all'insegna della qualità.
Suggerisco infine di non interrompere la visione immediatamente al sopraggiungere dei titoli di coda. Fra essi si nasconde, infatti, un grazioso "numero" con il turibolo non presente nel film... per me ancor più divertente, perché me ne ha ricordato uno analogo cui ebbi l'occasione di assistere dal vivo! Da non credere...
Un intreccio meno banale e assai più gradevole di quanto io stesso mi aspettassi o potessi sperare. A prima vista può sembrare un po' eccentrico e i miei timori erano principalmente dovuti a questo. Fortunatamente ho dovuto rivedere le mie convinzioni: questa storia mi ha strabiliato e convinto appieno.
Davvero ottime le musiche di Elmer Bernstein. Eterogenee come richiesto, alternano sequenze che riflettono al meglio i diversi momenti comici/drammatici. Il tutto si compone in una melodia di accompagnamento spumeggiante e riuscita come il film.
Assolutamente nulla!
Non potevo immaginare un esordio migliore. Evidentemente era un progetto da lui "sentito" in maniera particolare e, quando subentra la passione nelle nostra azioni, sovente scopriamo di avere doti naturali imprevedibili. Da qui la sua dimostrazione di una regia pulita e professionale.
Il Rabbino Jake Schram è esilarante. La commedia è il suo pane quotidiano.
Credo che questo Padre Brian Finn sia il suo primo ruolo in una commedia. Sorprende e manifesta ancora una volta la sua poliedrica competenza.
Brava. Conferisce ad Anna Riley la giusta grinta e risolutezza.
Simpatico vecchietto il suo Rabbino Ben Lewis.
La madre Ruth Schram eccelle per la sua presenza.
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