Regia di Wolfgang Petersen vedi scheda film
Parte come la versione patinata di un film di Ken Loach, con lavoratori veraci che affrontano il pericolo di una vita grama per portare a casa la pagnotta, mentre le loro disastrate famiglie li aspettano crucciandosi. Prosegue come una sorta di Moby Dick senza il capodoglio: il capitano accecato dalla sua bramosia di rivalsa insegue il pesce azzurro spingendosi fino alle fauci della tempesta. Per poi aggiungere una parentesi in cui si mostra un salvataggio in elicottero (strangolato da una computer grafica invecchiata malissimo) talmente scollegato dalla trama principale da farlo sembrare un insieme di frammenti di un altro film che siano stati inseriti in questo per allungare il brodo. Le varie parti non si amalgamano fra loro, i dialoghi sono degni di Baywatch, la narrazione zoppica ed inciampa su sé stessa ed in generale sapere che il regista sia lo stesso di U-Boot 96 genera meraviglia al pensiero di quali "miracoli" sia capace di fare Hollywood. Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, diciamo che almeno Horner ha fatto un pregevole lavoro.
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