Regia di Wolfgang Petersen vedi scheda film
Mestieraccio quello del pescatore ragazzi, ve lo dice uno che vive in una città di mare dai secoli seculorum: se vai a volante parti prima dell'alba e rientri non prima delle sei, la salsedine ti corrode le ossa e ti sega la pelle, la puzza di pesce ti ribalta le budella; se vai a strascico idem con patate anzi con sardine, l'unica eccezzione è che parti il lunedì e ritorni il giovedì, dormi tre ore a notte se va bene in un loculo umidiccio puzzolente e per cena mangi una zuppetta di pesce sciacqua budella.
Io dal canto mio odio andare a largo e provo una repulsione totale per i vermi, in sostanza la pesca mi fa cagare e di conseguenza anche il film mi ha fatto lo stesso effetto, per carità Petersen ha fatto un lavorone: non è facile rendere credibile e realistica la disavventura di un peschereccio in balia delle onde più alte mai viste in un film dai tempi di "Big wednsday", come sempre la sua regia è impeccabile ma non ha scolpito un personaggio che uno ed i suoi attori sembrano fare il compitino in attesa che il mare se li porti sul fondo; in più la sottotrama che coinvolge l'imbarcazione della Allen sembra messa lì per non far naufragare gli spettatori con Clooney ed il suo equipaggio: questa volta George è in parte solo grazie alla folta barba altrimenti non potrebbe fare il pescatore nemmeno se fosse nato con un paio d'ali il becco lungo e l'avessero chiamato Martin e lo stesso vale per la Mastrantonio con quelle belle manine diafane e il fisichetto ossuto, la conclusione sviolinogena da la mazzata finale ad un film freddo come le onde dell'oceano a largo di Gloucester.
Gli do una sufficenza stiracchiata per l'impegno profuso nel voler creare un film comunque unico nel suo genere.
E' un grande ma da questo film mi aspettavo poco e salvo pochissimo.
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