Regia di Elie Grappe vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 74 - SEMAINE DE LA CRITIQUE- PREMIO MIGLIOR SCENEGGIATURA/ FESTA DEL CINEMA DI ROMA- ALICE NELLA CITTÀ/CINEMA OLTRECONFINE
Nel concitato ed esplosivo 2013 che per l'Ukraina significa sconvolgimento ed insurrezione, terminato con la cacciata dell'allora presidente Janukovyc (la cosiddetta "Rivoluzione della dignità") con tutto il sangue che da ciò ne derivò, una giovane atleta di ginnastica artistica, figlia di una giornalista dissidente rispetto al sistema, riesce, dopo una concitata fuga, a lasciare la madrepatria per rifugiarsi in Svizzera, ove vivono i parenti del padre, e dove inizia a farsi notare come una delle più papabili candidate a rappresentare la squadra svizzera alle imminenti, prossime Olimpiadi.
Ma le drammatiche notizie che le giungono a proposito della rovente situazione in patria, e le difficoltà di ambientarsi in un luogo che, con tutta la buona volontà, è pur sempre un posto di rifugio ed approdo di fortuna, finiscono per condizionare non poco lo stato d'animo e la concentrazione della dotatissima atleta.
Diretto dal giovanissimo regista Elie Grappe, insignito alla Semaine del premio alla sceneggiatura e lodato all'Alice romana, Olga è un film che fa della tensione e del ritmo la sua chiave per raccontare una vicenda molto intima che si rispecchia dinanzi ad un conflitto sanguinoso ed insormontabile che pare ancora oggi di difficilissima soluzione.
Tra narrazione introspettiva e una serie di filmati di repertorio che il giovane cineasta riesce ad inserire senza ibridare troppo la narrazione, Olga si fa seguire come un thriller che racconta una storia simile al vero in un contesto più vero del vero, e drammatico quanto è lecito aspettarsi.
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