Regia di Sandrine Kiberlain vedi scheda film
TORINO FILM FESTIVAL 39: CONCORSO TORINO 39
Nella Parigi del 1942, sotto assedio da parte dell'esercito nazista, seguiamo la vita tutta entusiasmi della giovane studentessa Irene, dal momento in cui si è appassionata alla recitazione e al teatro, che frequenta con fervore assieme ad alcuni suoi compagni di studi.
Incurante dell'atmosfera cupa che si respira in città, e che si fa sempre più rigida proprio nei confronti della minoranza ebrea a cui la giovane appartiene, Irene si butta con spirito gioioso verso il suo obbiettivo di vita: la recitazione, incurante di quel sentimento di privazione e di morte che si accanisce ogni giorno di più attorno a lei, alla sua famiglia, alle sue genti.
Ispirato a vicende personali inerenti la propria genealogia, la celebre attrice Sandrine Kiberlain esordisce in regia con una storia accorata che esalta la vita.
Peccato che, forse a causa di ristrettezze di budget, il film è travolto da inconsistenze di scenografia e da un cast anagraficamente poco convincente per rendere opportuna e convincente la rappresentazione: eccessivi primi piani o riprese ravvicinate non riescono a rendere mai convincente il contesto storico in cui si dovrebbe svolgere la drammatica vicenda, e la scelta di attori vecchi come nonni ad interpretare padre e madre di una ventenne rendono tutto un po' frammentato e poco convincente, nonostante le indubbie buone intenzioni della brava e nota attrice.
Nel cast, oltre la immedesimata giovane protagonista Rebecca Marder, spicca il sempre ottimo giovane Anthony Bayon, davvero il migliore tra tutti.
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