Regia di Samuel Theis vedi scheda film
CINEMA OLTRECONFINE/FESTIVAL DI CANNES 74 - 60° SEMAINE DE LA CRITIQUE
Il turbamento dell'avvertire impulsi adulti restando costretti a convivere con il proprio corpo ancora non sviluppato.
E' ciò che sostanzialmente accade al piccolo Johnny, un bel bambino biondo di dieci anni con i capelli biondi e lunghi che talvolta lo fanno sembrare una bimba, anche se poi, osservandolo nei suoi atteggiamenti, non si intravedono particolari ostentazioni a comportamenti effeminati nel suo relazionarsi con gli altri.
La vita sentimentalmente un po' caotica della madre di Johnny, spinge il ragazzo a cercare negli amanti della donna, una figura che possa in qualche modo suppkire quella paterna da sempre latitante.
Ma presto ci accorgiamo anche noi che l'atteggiamento del ragazzo nei confronti degli spasimanti della genitrice, va ben al di là di una ricerca di un padre.
Nel ragazzo si fa strada un desiderio in cui partecipa – lo scopriamo sempre più inevitabilmente – una componente sessuale, che si traduce in una ricerca, in una scoperta del corpo maschile che il giovane non ritrova tanto su se stesso, bensì sui partners della madre, risultandone attratto in un modo del tutto diverso da quello che potrebbe essere una ricerca di un'intesa padre-figlio.
Il sopraggiungere in classe di un giovane e scrupoloso, ma anche attraente nuovo insegnante, finisce per distogliere Johnny da quella sua attrazione verso gli amanti della madre, per concentrarsi sul suo docente.
Questo farà si che le avances sempre più ostentate, ma a suo modo naturali e genuine del ragazzo, portino lo stesso Johnny ad un passo da un baratro ove il sentirsi rifiutato senza comprendere il perché. Lo spingerà a compiere un gesto inaudito.
Non era affatto semplice tradurre i sentimenti intimi che animano lo scompiglio emotivo di un adolescente e che, raccontati in via sommaria, possono solo apparire come una ricerca di materiale scabroso in grado di aizzare la curiosità malata ma inevitabile che si cela in ognuno di noi.
Invece Petit Nature (questo il titolo del film originale, presentato con successo alla Settimana della Critica del Festival di Cannes 2021) evita questa inutile e sviante tentazione per concentrarsi seriamente e lucidamente sulla tematica intima del protagonista, affrontando il suo dilemma che, visto dalla parte dell'incolpevole interessato, si rivela nella sua purezza una comprensibile ricerca di identità che sopraggiunge forse un po' prematuramente a scombussolare l'esistenza di un ragazzo che non riesce a far quadrare il proprio ego con le sensazioni e gli stimoli che la natura stessa gli suggerisce con una forza sempre più incontrollata ma anche genuina, incontenibile come ogni atteggiamento istintivo che domina gli esseri viventi quando la natura li guida sotto forma di istinto.
Alla regia di quest'opera molto intima e sofferta troviamo l'attore francese Samuel Theis, alla sua seconda esperienza in questa veste, dopo aver diretto, assieme a Marie Amachoukeli e Claire Burger quel Party Girl che, proprio a Cannes 2014 fu insignito della Camera D'Or all'opera prima, dopo aver partecipato al Certain Regard.
Il film si fa forte di un cast coeso e convincente, in mezzo al quale non può che risaltare l'interpretazione del giovanissimo Aliocha Reinert nei panni dello scombussolato e devastato Johhny, mosso e vinto da istinti che non riesce a dominare, e che tuttavia non comprende come possano rivelarsi innaturali o compromettenti dinanzi ad una società che pare solo non comprenderlo o scandalizzarsi.
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