Regia di Anders Jacobsson vedi scheda film
Uno dei più celebri e fortunati splatter svedesi, in realtà più commedia che horror. Opera di un cineoperatore che ha tentato più volte la regia con esiti poco memorabili. Grottesco e surreale, mal recitato ma con una serie di scene da "fuori di testa" che lo rendono - se non bello da vedere - scorrevole.
Edward (Johan Rudebeck), modesto e introverso montatore cinematografico felicemente sposato e con figlia a carico, viene trasferito dal responsabile Sam Campbell (Olof Rhodin) al reparto "gore & splatter", con il compito di censurare le scene di violenza e sesso presenti in una famigerata serie di film horror ("Loose limbs"). Epurazione che si rende necessaria per consentire la distribuzione delle pellicole in Europa, area sottoposta a regole censorie molto restrittive. Iniziata la nuova mansione, Edward si trova sin da subito a disagio nel dover operare tagli su quelle immagini violente. Nonostante le sue perplessità e le continue richieste di essere esonerato da quel lavoro, Campbell sembra indifferente allo stato psicologico del dipendente. Con il passare dei giorni e quindi dei mesi, guardare quelle scene sanguinarie che è costretto a modificare arriva a indurlo alla follia, che si manifesta prima con visioni allucinanti (tipo la presenza di una mostruosa creatura nel frigo), quindi con un'aggressività verso il prossimo del tutto inattesa. La moglie Barbara, con le cattive maniere, riesce a farlo internare in un ospedale psichiatrico ma Edward riesce a liberarsi, arrivando a scontrarsi persino con un reparto di forze speciali dell'esercito!
"Novanta minuti di sesso e violenza... e tu li chiami gran film? Hai la più pallida idea di cosa sono i principi morali ed etici?" (Ed al fornitore di pellicole da visionare, un horror fan)
L'operatore cinematografico svedese Anders Jacobsson esordisce, nel lontano 1995, dietro la macchina da presa con un film del tutto fuori controllo. Scritto a più mani dallo stesso Jacobsson assieme a Christer Ohlsson e Göran Lundström, Evil Ed è una parodia poco riuscita del genere horror, fortemente ispirata dalle prime opere di Sam Raimi [1] e Peter Jackson, ma priva di uno stile che possa anche solo lontamente avvicinarlo agli autori di riferimento. Piuttosto castigato sul versante erotico (una volta che le svedesi potevano starci per davvero!), con qualche scena di nudo femminile limitato in un paio di brevi scene censurate da Edward. Evil Ed procede tra battute che non fanno ridere ed effetti speciali poco riusciti (il mostro in frigorifero ricorda malamente i Critters).
Quelle poche volte che lo splatter è reso con efficacia sullo schermo (ad esempio nel massacro finale) il contesto volutamente demenziale, abbinato alla pessima interpretazione di Johan Rudebeck, contribuisce a sminuirne la carica. Il tema della censura o degli effetti indotti dalla visione di opere violente non viene trattato minimente, come avrebbe invece dovuto. Si salvano la buona fotografia e soprattutto alcune valide sequenze (un duello con pallottole in volo riprese in slow motion, in anticipo su Matrix) che sono il risultato della principale attività di Jacobsson (cineoperatore). Diventato un pò un simbolo dello splatter svedese, Evil Ed è un film di poco conto, anche se più divertente (ma per nulla migliore) del recente Censor (Prano Bailey-Bond, 2021). Anders Jacobsson ritorna a dirigere un film horror solo nel 2010 (Insane), ottenendo un clamoroso flop. Nel rispetto del detto popolare "non c'è due senza tre", è annunciato dal 2020 un terzo tentativo (titolo annunciato: Killer) che a questo punto, immaginiamo, nessuno attende con ansia...
[1] Attenzione al nome del capo di Ed, non per caso si chiama Sam Campbell. Mentre il titolo originale de La casa (1982) è "Evil dead"
Curiosità
Tanto per rendere più simpatico il film, Jacobsson riempie le camere e gli uffici in cui lavora Ed di manifesti cinematografici, tra i quali si scorgono con chiarezza quelli di: La mosca (David Cronenberg, 1986), L'armata delle tenebre (Sam Raimi, 1992), Cape fear - Il promontorio della paura (Martin Scorsese, 1991) e Il signore del male (John Carpenter, 1987).
"La violenza è un metodo di lotta inferiore, brutale, illusorio, soprattutto figlio di debolezza, fonte di debolezza, malgrado, anzi in ragione dei suoi effimeri trionfi." (Filippo Turati)
Trailer
F.P. 16/06/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 98'49")
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