Regia di Charlotte Gainsbourg vedi scheda film
Al suo esordio alla regia Charlotte Gainsbourg firma un'opera intima e personale, non priva di stile giocando amabilmente con la formula di archivio biografico/storico familiare che nel suo caso specifico è anche naturalmente artistico.
Jane by Charlotte (2021): Jane Birkin
Jane by Charlotte (2021): Jane Birkin, Charlotte Gainsbourg
Jane by Charlotte (2021): Jane Birkin, Charlotte Gainsbourg
Jane by Charlotte (2021): Jane Birkin, Charlotte Gainsbourg
Jane by Charlotte Francia/Gran Bretagna/Giappone 2021 la trama: Il racconto di un'icona Jane Birkin senza usare parole vista attraverso lo sguardo unico al mondo di una figlia. Lo dedica Charlotte Gainsbourg in Jane by Charlotte, documentario/tributo/omaggio alla madre Jane Birkin che parte con delle riprese tipiche di un backstage di quest'ultima al suo ultimo concerto di successo. In seguito viene svelata la vera anima del docufilm, un confronto serrato tra madre e figlia che è un dialogo artistico,un tenero monologo a due voci. Le unisce la parentela ,il talento, la passione per l'arte, per la fotografia, per la musica, per il cinema e per Serge Gainsbourg che nel documentario viene citato molte volte e di cui mostrano la casa-museo così come l’aveva lasciata a Parigi. La recensione: Un gran bel documentario commovente e sincero girato con perizia e cura del dettaglio da Charlotte Gainsbourg un ritratto umanissimo della madre Jane Birkin icona di stile e bellezza del panorama artistico francese. Ci racconta il volto intimo e segreto della madre, il dietro le quinte più intimo, familiare e privato. Ci sono scene girate per la strada, sul palcoscenico del Bataclan a spasso per negozi, gli amati cani e si vede anche la nipotina Alice Attal carinissima la figlia di Charlotte e Yvan Attal. Sono inserite nell’opera anche fotografie scattate con la Polaroid macchina fotografica degli anni settanta, oggetto di culto vintage. Il film non è solo la storia di una madre celebre, ma è anche autobiografico e di come lei la dolce e riservata Charlotte ha vissuto la dipendenza della madre da alcol e sonniferi e la lotta al cancro ed al ricordo doloroso di aver perso la primogenita Kate e sul senso di colpa ed inadeguatezza al ruolo di genitore. Nel film si parla della paura di diventare vecchi, sul senso della vita, del dolore, della malattia e dell’effimera felicità’ che è un attimo fuggente da carpire con voglia e fame di sperimentare e soprattutto di amare. Paura della morte per sé e per i cari, con un finale commovente che emoziona fino alle lacrime, perché la paura per Charlotte di perdere una madre così imponente e’ tanta, insopportabile, per una donna attaccata come lei. La lettera tributo finale risulta catartica ed impreziosisce l’opera e la eleva spiritualmente ed artisticamente. Un ritratto a tutto tondo della donna Jane Birkin, perché il valore dell’artista lo conosciamo tutti noi appassionati di cinema. Nota finale e personale, la prima volta che ho ammirato Jane Birkin sul grande schermo fu un pomeriggio afoso della mia adolescenza al cinema Ambra di Milano in via Clitumno, lo ricordo come fosse oggi nel 1974 “Il montone infuriato” diretto da Michel Deville, ho i brividi sulla pelle al solo pensarci. Regia:Charlotte Gainsbourg Attori:Jane Birkin, Charlotte Gainsbourg Paese:Francia, Gran Bretagna, Giappone Durata:88 min Distribuzione:Wanted/Cinema ricercato Sceneggiatura:Charlotte Gainsbourg Fotografia:Adrien Bertolle Montaggio:Tianès Montasser, Anne Person Produzione:Nolita Cinema, Deadly Valentine
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