Regia di Laura Wandel vedi scheda film
Due fratellini allevati da un padre casalingo (Karim Leklou) e da una madre donna d'affari che mai avremmo la possibilità di intravedere, vivono l'esperienza scolastica che li vede introdotti in un nuovo istituto, con una solidarietà che li lega ancor più uno all'altro. Abel è il maschietto più grande, mentre Nora la piccola sorella.
Se apparentemente pare Nora quella più disadattata ed incapace di integrarsi, in realtà è su Abel che si concentrano gli episodi sempre più odiosi e violenti di intolleranza da parte dei compagni più grandi.
A questo punto la bimba entra in crisi per un dilemma: tradire la riservatezza del fratello e riferire tutto al padre, o mantenere il segreto rischiando di trovarsi responsabile delle conseguenze sempre più compromettenti in cui viene coinvolto il fratello, umiliato dinanzi a tutti sia nel fisico come nel morale?
Poggiato direttamente (anche a livello di riprese regolate ad altezza bimbo) sull'esperienza dei ragazzi, verso i quali lo spettatore diventa una sorta di complice e confidente, Un monde riesce a introdursi con delicatezza ed una buona sintesi realistica nella dinamica del mondo giovanile, senza mai risultare scorretto, mieloso od improbabile: la brava regista Laura Wandel riesce a descriverci con realismo e schiettezza un mondo che appare già ingiusto ed iniquo all'età generalmente dedicata alla spensieratezza e al divertimento senza freni, descrivendoci sensazioni di stress e di sofferenza ancor più morale che fisica, che in qualche modo anticipano il tenore di vita ed il senso di quella che sarà la vita adulta.
Premiato col Fipresci presso la sezione di appartenenza al festival 2021, Un monde risulta schietto, realistico e riuscito grazie anche alla presenza di due giovani attori che risultano azzeccatissimi e credibili, guidati dalla Wandel nel loro percorso di crescita forzata che li rende sin troppo prematuramente adulti e dunque consci di quanto si dovrà sgomitare e prevaricare per riuscire a trovare un posto degno entro un contesto sociale sempre troppo affollato in quel mondo adulto in cui inevitabilmente si verrà catapultati.
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