Regia di Florestano Vancini vedi scheda film
Un capolavoro assoluto. Il più bel film contro il fascismo (il che equivale a dire “sul fascismo”) della quindicina che ho visto sinora (e sono tutti bei film, alcuni gran bei film). Una perla scintillante.
Raramente un film riesce a coniugare tutto: verità storica; interesse su questioni storicamente fondamentali (come purtroppo il fascismo in Italia); perfezione tecnica nella ricostruzione storica di sceneggiatura, scenografia e costumi; recitazione di alto livello da parte di tutti (protagonisti e non), di un cast che nella media è strepitoso; musica; soprattutto, regia.
Il regista, Vancini, ha anche scritto soggetto e sceneggiatura. Per fortuna ha potuto fare attività culturale appena dopo il ’68, quando la libertà di dire il vero (almeno parzialmente!) esisteva: in Italia, e non solo, il decennio successivo al ‘68 ha prodotto di gran lunga di più (ma senza neppure il più lontano paragone, soprattutto se si pensa ai risvolti morali e politici di ciò che culturalmente si vuole trasmettere) di tutti i quaranta, infausti, anni, che sono arrivati dopo sino ai gironi nostri.
Qui si vede il fascismo per quello che è: un figlio maturo, pieno e rigoglioso del capitalismo. Mussolini è stato solo una marionetta in mano a banchieri e grandi imprenditori. Perché? Il film lo fa vedere, ed è arcinoto: per impedire la democrazia, per impedire l’affermazione dei diritti umani, per impedire la vittoria della giustizia al di là di ogni privilegio di partenza. La violenza fascista, ignorante, poteva vincere solo se l’impunità veniva garantita ai criminali: ed è stata garantita (e in Italia è stata garantita, più che combattuta, sino a oggi, fino a prova contraria); chi violava la legge veniva premiato, chi la difendeva perdeva carriera e diritti. Questo trogloditismo fascista ha vinto per oltre vent’anni (non venti ore!già sarebbe stato inquietante) anche perché, al sostegno della categoria degli imprenditori quasi in pieno, se ne è aggiunto un altro, che il film giustamente mostra: il fascismo è stato sostenuto dalla Chiesa cattolica, con atti e omissioni. Ciò si dice degli alti livelli, che sono gli unici che contano, se si vuol esser seri. Eppure il Vangelo chiede di stare dalla parte delle vittime dell’ingiustizia, degli oppressi… In questo caso, la Chiesa ha scelto di stare più contro il Vangelo che in favore del Vangelo, dati alla mano. È stato quasi sempre così, nella storia, quindi non bisogna stupirsi troppo. Si spera, per i cattolici, che la Chiesa riprenda ad essere davvero cristiana, cosa che ha smesso di fare nel IV secolo, dall’età costantiniana a oggi.
Ancora una volta, nonostante gli atti di facciata, una presa in giro, capitalismo e chiesa erano (sono?) unite contro l’unico nemico forte che sentivano come tale: il socialismo.
Adorf è il miglior Mussolini mai visto al cinema. De Sica è in una della sue parti migliori (e ha sempre recitato benissimo! Questa la dice lunga). Franco Nero si conferma bravo non solo nella parti di azione, ma anche nel cinema impegnato. Montagnani, Cucciolla, Moschin e tanti altri recitano benissimo.
Un film del genere dovrebbe essere mostrato obbligatoriamente nelle scuole superiori. Raramente un esercizio così splendido di arte si coniuga alla riflessione etica e politica. Questo è un capolavoro di estetica, nel senso pregnante del termine.
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