Regia di Florestano Vancini vedi scheda film
Vancini (un notevole regista relegato di solito e ingiustamente tra i "minori") ripercorre i mesi successivi all'assassinio del primo segretario del Partito Socialista Unitario con grande precisione e attenzione alla documentazione degli avvenimenti, alla caratterizzazione sia fisica che psicologica dei protagonisti, e con fedeltà alle autentiche parole degli stessi, anche negli adattamenti necessari alla sceneggiatura. Predominante è quindi il carattere "storico-documentaristico" del film, chiaro fin dai titoli iniziali con appelli a fotografie e articoli di giornale; tuttavia Vancini riesce a infondere interesse anche emotivo da parte dello spettatore impiegando il fermo-immagine nelle sequenze di maggior tensione e svolgendo la narrazione per immagini con andamento efficace e asciutto, senza mai indulgere a patetismi gratuiti, complice la robusta e icastica ruvidezza della musica di Egisto Macchi. Ottima la scelta del cast, tutto ben calato nel ruolo, in particolare un quasi irriconoscibile (fisiognomicamente) Mario Adorf e un carismatico Franco Nero. Il regista è venuto purtroppo a mancare lo scorso 18 settembre. 8
Musica caratterizzata da aggressiva ritmicità, dall'uso preponderante dei registri gravi e da gesti percussivi (timpani, pianoforte, ma anche negli archi), con dualità tra unisoni ed episodi contrappuntistici. Egisto Macchi (Grosseto, 4 agosto 1928 - Montpellier, 8 agosto 1992) è stato tra i fondatori dell'Associazione Nuova Consonanza (1960) e dell'Istituto di Ricerca per il Teatro Musicale (nel 1984 con, tra gli altri, Ennio Morricone). E' stato attivo soprattutto nell'ambito della musica sperimentale d'autore, ma ha anche scritto molto per il cinema: L'assassinio di Trotzky, Mr. Klein (J. Losey), Padre padrone (Taviani) e molti altri.
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