Regia di Brian De Palma vedi scheda film
Brian De Palma firma una personalissima trattazione sul rapporto tra genere umano e Pianeta Rosso, attraverso una esposizione intimista, a tratti compassata (per non dire noiosa) e qualche indubitabile sequenza pregna di enfasi empatica. La trama narra della prima missione su Marte, a cui l’esperto Jim McConnell (Gary Sinise) ha dovuto rinunciare per motivi familiari ed in cui qualcosa va storto; la causa è misteriosa e sconosciuta: una missione di recupero, molti mesi dopo, affidata a un McConnell ritornato intanto arruolabile, scopre Luke Graham (Don Cheadle) vivo e dunque testimone degli incredibili eventi accaduti. Il finale è simil-mistico ed agiografico di una certa teoria evoluzionista.
A chi si chiede, più o meno verso la metà del film, che fine abbiano fatto gli artifici registici che hanno reso De Palma uno dei più rappresentativi autori della Nuova Hollywood, viene fornita adeguata risposta dal finale pirotecnico, ricco di effetti speciali e scelte registiche ficcanti. Per il resto un bel po’ di piattume, interrotto solo saltuariamente da pochi fremiti di pathos (specie nella scena centrale, in cui si prova a salvare la vita a Woody Blake/Tim Robbins). Un De Palma indubbiamente minore.
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