Regia di Brian De Palma vedi scheda film
Questa tragicommedia spaziale pare voler fare da ironico contrappunto al mito della conquista dello spazio, che irrompe nella vita dell’americano medio interferendo con i tradizionali stereotipi cinematografici e televisivi del consumismo festaiolo, della famiglia felice, dell’amore romantico e dell’allegra compagnia degli amici. Brian De Palma sforna un prodotto dall’apparenza classicheggiante, che fa il verso alla allo stile di “Star Wars”, e sembra puntare tutto sullo stridore tra la patinatura tecnologica della fantascienza degli anni settanta e l’atmosfera falsamente scanzonata delle sit-com contemporanee. Purtroppo, però, dietro il voluto contrasto non si avverte la mano del genio, e la dissonanza si riduce così ad una banale stonatura, che emerge dal fondo di un amalgama insipida ed impersonale di idee poco interessanti. Anche il guizzo di visionarietà del finale, in fondo, è una mera esibizione di virtuosismo tecnico che sa tanto di captatio benevolentiae. Il tutto, in definitiva, si risolve in un’opera anacronistica e di maniera, cosparsa di ingenuità e che, se da un lato non dice nulla di nuovo, dall’altro non riesce nemmeno nell’ambizioso intento di trovare un modo nuovo di ridire il vecchio.
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