Regia di Tarsem Singh vedi scheda film
"The Cell" diretto
nel 2000 da Tarsem Singh,devo dire
che sono rimasto perplesso,anzi è stata una vera
e propria delusione.
La storia racconta di Catherine Deane che
è una psicologa che adotta una nuova terapia:
entrare nell'inconscio di un'altra persona e
vivere le esperienze che ha vissuto per scoprire
gli enigmi che sono nel suo cervello.
Catherine ha in cura un bambino in coma e
non riesce a liberarlo,però quando un serial killer
cade in catalessi,mentre una delle sue vittime
è prigioniera,l'agente dell'Fbi Peter Novak va da lei
nel tentativo di salvare la vita alla vittima predestinata.
Il Film si può riallacciare al filone del
"Serial Killer Movie" moderno,cioè quello
de "Il silenzio degli innocenti",ma in mezzo
a questa storia lo miscela con una serie di
immagini in movimento colorate e splendide,
mirando alla fantascienza.
A tratti sembra di rivivere "Matrix",
ma dopo ci si accorge di trovarsi a
un Film che a livello figurativo è
splendido,ma che nella storia
parallela del Detective non
c'è niente di nuovo,finendo pure
in un modo molto puerile
e inconcludente.
Segnalerei la presenza di Jennifer Lopez,
che non dà una grossa prova,ma riesce
comunque a reggere per la sua bellezza,
Vincent D'Onofrio,incatenato
a parti da poliziotto FBI,
che ti riesce a trasmettere
il suo intuito da poliziotto,
e soprattutto gli effetti speciali,
alla strepitosa colorata e suggestiva
fotografia di Paul Laufer che ha metà dei meriti
della pellicola e il montaggio molto moderno
e clip paro di Robert Duffy e Paul Rubell.
In conclusione un prodotto che si ha
la sensazione che sia incompiuto,perché
lascia delle cose in sospeso senza spiegarti
alcuni passaggi avvenuti,e alla fine ti
lascia così,pensando che non hai visto
di nuovo,e i meriti di questo Tarsem Singh
arrivato dal videoclip (e si vede),
sono quando entrano nel cervello
ha un linguaggio visionario molto
interessante,però finisce lì.
Insomma sembra di stare davanti a un bel
quadro,ma senza cornice perché ha il senso
della occasione mancata,per quello che c'è
intorno e soprattutto per come fa concludere il tutto.
Il mio voto: 5.
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