Regia di Milos Forman vedi scheda film
"Man On The Moon" è un film del 1999 diretto da Milos Forman, già premiato regista di "Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo" e "Amadeus". Il film racconta la vita personale e artistica di Andy Kaufman, interpretato da Jim Carrey, celebre showman americano tra gli anni '70 e gli anni '80, diventato famoso per la sua estrosa comicità che spiazzò il pubblico di tutta l'America. Un film fuori dagli schemi come il suo protagonista, che già dalla prima scena lascia intuire la sua natura di farsa comica e di beffa nei confronti del suo stesso pubblico.
Genio rivoluzionario nel mondo dello spettacolo, con un senso del comico unico e irripetibile, capace di stare anche in silenzio di fronte al suo pubblico o mettersi a leggere un romanzo invece che fare il suo numero, Kaufman trasgigura sè stesso attraverso la sua arte, arrivando ai limiti della schizofrenia nell'interpretare dei personaggi fuori dalle righe come il collerico Tony Clifton, suo alter ego, a volte impersonato da Kaufman stesso a volte dal suo amico Bob Zmuda, divenuto celebre per le sue esibizioni poco ortodosse, che prevedevano anche insulti pesanti al pubblico e performance canore di dubbia qualità, solo per il gusto di provocare reazioni sincere alle persone. Questa era infatti l'idea di spettacolo di Andy Kaufman:far divertire più se stesso che i suoi spettatori, provocare in loro reazioni autentiche,buone o cattive che fossero. A Kaufman non interessava raccontare barzellette o limitarsi a delle semplici imitazioni solo per generare ilarità:le sue intenzioni vanno ben oltre quelle di un semplice comico. Quello che voleva fare era intrattenere in un modo mai visto, e poco importava se la gente rispondeva con applausi o fischi; la cosa importante era non lasciarli indifferenti.
"Sa, non mi interessano le risate facili, voglio suscitare delle reazioni profonde, voglio che la gente viva delle esperienze emotive, che mi amino, che mi odino, che vadino via. È tutto grandioso".
Il mondo è un'illusione che non dovrebbe essera presa troppo sul serio. Con queste parole potremmo sintetizzare la filosofia di Kaufman, che nega la tragicità della vita con la comicità. La sua arte è il mezzo tramite cui scacciare la paura della mortalità dell'essere umano, la sua finitezza. Perchè attraverso i suoi personaggi, Kaufman è riuscito ad offrire una parte della sua sfaccettata personalità all'eterna consacrazione del palcoscenico. L'unico tipo di eternità concessa agli esseri umani è infatti quella offerta dall'arte, come unica traccia del nostro passaggio sulla terra.
Di Andy Kaufman si potrebbe quasi dire che fosse un prestigiatore:chi altri poteva altrimenti riuscire a fare diventare vero un personaggio inventato come Tony Clifton, che a volte compare sul palco al posto di Andy, a volte compare insieme a lui o altre volte senza. E' interessante studiare la genesi di questo personaggio di fantasia:in lui troviamo infatti un'ulteriore dimensione della fantasiosa mente di Kaufman, incapace di adattarsi ai canoni dell'esibizioni di stand-up comedy o a quelli televisivi. Basti ricordare la volta che preferì leggere davanti a tutti "Il grande Gatsby" invece che recitare la parte del personaggio che lo aveva reso celebre in TV. Anche dopo la sua morte, avvenuta a soli 35 anni per un cancro ai polmoni, di cui tra l'altro nessuno credeva l'esistenza, pensando che si trattasse di una delle sue messe in scena, il suo alter ego Tony continua tutt'oggi a fare apparizioni a show o eventi, rendendo quasi vera l'illusione che sotto quel trucco e a quegli occhiali da sole si possa nascondere quel genio comico di Andy Kaufman, che magari ha solo finto di essere morto e in tutti questi anni se l'è spassata ridendo alla spalle di tutti. Anche se non dovesse essere così, a noi piace pensarlo. Perchè dopo tutto è quello che lui avrebbe voluto dal suo pubblico.
Jim Carrey è riuscito nell'impresa di portare sullo schermo una delle personalità più istrioniche mai apparse su di un palcoscenico, con una delle sue migliori interpretazioni. L'attore canadese ha studiato bene la mimica facciale di Kaufman, riuscendo a ricreare una delle maschere comiche più popolari di sempre, al pari di quelle di Groucho Marx o Woody Allen:volti divenuti ormai simboli di una comicità peculiare e fonte di ispirazione per le nuove generazioni di comici.
La sceneggiatura del film è stata scritta da Scott Alexander e Larry Karaszewski, già autori di biopic dedicati ad altre figure fuori dagli schemi come Ed Wood e Larry Flynt, quest'ultimo diretto dallo stesso Forman. Sfortunatamente "man on the moon" fu un insuccesso al botteghino, nonostante gli apprezzamenti della critica e un Golden Globe assegnato meritatamente a Jim Carrey, che volle fortemente la parte, dato che per lui Kaufman è stata una fonte di ispirazione per la sua carriera d'attore.
La colonna sonora è stata affidata ai R.E.M che nel 1992 dedicarono a Kaufman la canzone "Man On The Moon" da cui prende il nome il film. La band scrisse inoltre il brano "The Great Beyond" appositamente per la soundtrack del film di Forman.
Film poco conosciuto al grande pubblico, con il suo estro stravagante e un tocco di malinconico ricordo , "Man On The Moon" merita di essere riscoperto in tutta la sua estrosa comicità. Perchè dopo tutto "The Show Must Go On". E Andy, ci piace pensare, sarebbe daccordo.
Videorecensione: https://youtu.be/I_FoB63jSrU
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