Regia di Jack Arnold vedi scheda film
Una spedizione scientifica sul Rio delle Amazzoni si imbatte in un essere anfibio dall’aspetto umanoide, dall’intelligenza sviluppata e dalle intenzioni minacciose: è un fossile vivente che ha potuto sopravvivere per millenni grazie al suo isolamento. Il film si colloca sulla lunga scia del filone di King Kong, con un mostro che si sente attratto da una ragazza (qui una Julie Adams perennemente urlante) e che alla fine fa quasi tenerezza: non a caso il titolo originale parla non di un mostro ma semplicemente di una “creatura”; d’altra parte i nostri non sono tutti di specchiata virtù, perché fra loro c’è chi vorrebbe speculare sulla scoperta e ovviamente fa una brutta fine. Buona la gestione della suspense, con una rivelazione progressiva: per i primi 20’ si vedono solo le zampe palmate, poi la figura intera nel suo ambiente acquatico, poi c’è l’assalto al territorio umano. Gli effetti speciali, visti oggi, sono decisamente naïf: il costume del mostro (verde, come si può vedere nelle immagini a colori) andrebbe bene sì e no come travestimento carnevalizio.
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