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Il mostro della laguna nera

Regia di Jack Arnold vedi scheda film

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La recensione su Il mostro della laguna nera

di scandoniano
8 stelle

Tra i primi film in 3D, dalla sceneggiatura molto avvincente e asciutta, vale vederlo tuttavia principalmente per il protagonista: Gill-man, un personaggio che ha fatto scuola.

Una spedizione di archeologi ritrova un fossile nella giungla del Brasile. Nel tentativo di capirne di più, l’equipaggio si arena in una laguna, dove affronterà un mostro a metà strada tra uomo e pesce.

 

Com’è cambiata in 60 anni l’industria cinematografica! Nel finale de “Il mostro della laguna”, con una creatura mostruosa credibile e temibile ed i personaggi principali quasi tutti vivi, invece di creare il cliffhanger e realizzare una decina di sequel (“Il figlio del mostro della laguna”, “Il mostro della laguna cerca lavoro”, “I reumatismi del mostro della laguna”, “Gli eredi del mostro della laguna litigano per l’eredità”, ecc.), il buon Jack Arnold, mestierante a cui capitò tra le mani una fortuna di sceneggiatura come questa, fa morire il mostro nell’ultima scena del film (anche se la pellicola, proprio in seguito al grande successo, sarà il punto di partenza di un paio di poco convinti sequel).

 

Ben Chapman

Il mostro della laguna nera (1954): Ben Chapman

 

Al di là dell’aspetto economico e produttivo, sul lato prettamente artistico “Il mostro della laguna nera” è un caposaldo della storia del cinema. Soprattutto per lo spaventoso protagonista, che come tutti i mostri che si rispettano non parla, e sciorina le principali mostruosità quando imita gli uomini (rapimenti, uccisioni, attentati). In effetti è il retaggio della perfidia umana che rende particolarmente mostruoso questa creatura che s’ingegna per sabotare la spedizione dell’equipaggio sul Rio delle Amazzoni, tuttavia per uno scopo nobile, ed altrettanto umano, come l’amore (tanto da ricordare in tal senso la storia di “King Kong”). Il sentimento per la spedizioniera Kay (una magnifica Julia Adams) è l’unico sentimento positivo del mostro, che però non è compreso dagli umani, che compongono un gruppo ben organizzato ed equipaggiato, tuttavia diviso tra la bramosia di ricchezza e la deontologia professionale. In seconda battuta, il successo del film è dovuto ad una straordinaria asciuttezza della messa in scena (con effetti speciali decisamente benfatti), un’oleata costruzione delle vicende, nonché la capacità di commistionare una dispendiosa produzione (è tra i primissimi film girato in tecnica 3D e il solo costume costò circa 50mila dollari) con tecniche da B-movie (gli efferati omicidi del mostro avvengono praticamente tutti fuori campo). Assoluto must have di tutte le collezioni che si rispettino.

 

Julie Adams

Il mostro della laguna nera (1954): Julie Adams

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Ultimi commenti

  1. cherubino
    di cherubino

    Ho molto gradito questa tua recensione, di un film che da parecchio tempo mi ero ripromesso di vedere senza ancora riuscirci (esattamente dal 4 marzo 2015). Ero su Film Tv solo da un mese, recensii "Sotto il sole rovente" (1952) e scrissi:
    "Accanto ad un giovane Rock Hudson, un'attrice che non va dimenticata: Julie Adams. ...Ha interpretato decine e decine e ancora decine di film, ma sarebbe bello se riuscissimo a vedere quello con cui arrivò ventottenne (nel 1954) alla grande notorietà, Il mostro della laguna nera, che è considerato far parte dei film 'che fanno fatto la storia del cinema'. Pochi anni fa, alla autobiografia mi pare abbia dato lo stesso titolo; e fu un successo straordinario. ...bellezza non vistosa ma raffinata , che oggi ha 88 anni ed è ancora, credo, in gran forma...".
    Ne compirà 90 fra sei giorni: auguroni!

  2. scandoniano
    di scandoniano

    Ammetto di non aver visto altri film con questa attrice. Ma mentre guardavo il film ne ero rapito. Mi sono fatto centinaia di pensieri sulle variabili che portano un'attrice ad essere considerata bellissima ed altre a rimanere nell'anonimato. Non mi sono dato una spiegazione, dato che Julie Adams è una delle donne più belle che abbia mai visto. Elegante, con la sua bellezza diafana eppure incisiva. Non meno affascinante di Marilyn, Hayworth, ecc. Alla fine mi sono detto che il carisma fa moltissimo (si pensi a Bette Davis, certamente non uno splendore ma dal grandissimo fascino!).

    1. cherubino
      di cherubino

      La photo-gallery relativa a questo film sembra proprio darti ragione, sia col bellissimo primo piano che hai scelto sia per altre inquadrature a figura intera (una l'ho aggiunta ora alla mia recensione di quel western del '52).
      In effetti nel suo caso la bellezza valse solo per farle iniziare, diciannovenne, la carriera (come "Mrs Little Rock, 1946) cl suo vero nome, Betty Adams. Ma era assai quotata come attrice, tant'è che ha avuto una carriera lunghissima, di cinema e televisione: l'ultima sua apparizione risale a pochi anni fa, 2010.
      Un saluto. Franco

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