Regia di Jack Arnold vedi scheda film
Splendida la prima metà, un po' ripetitiva la seconda nel suo monotono succedersi di assalti del mostro contro la comitiva di scienziati.Scienziati di celluloide, s'intende, dalle cui bocche nella prima parte del film esce un profluvio di sfondoni scientifici, nel tentativo del regista di dare una giustificazione razionale a quanto dovrebbe invece accadere come in una fiaba,il cui scopo è onestamente quello di spaventare i bambini, che non chiedono di meglio e non cercano di spiegare con teorie scientifiche l'esistenza di un gatto con gli stivali o di una principessa con la stella in fronte. La parte più affascinante del film è la ripresa subacquea del mostro che segue dappresso e sfiora la procace protagonista mentre nuota beata e inconsapevole: è una vera e propria sequenza di danza , un vero "pas de deux" tra due esistenze profondamente aliene tra loro ma con un legame che misteriosamente le unisce nell'eterno gioco "maschiofemmina", e che conferisce al mostro un chè di umano nel suo dimenticare l'aggressività, affascinato dalla Bellezza.E sarà la Bellezza a fregarlo, accentuando così la sua connotazione "umana"..... - Un po'alla garibaldina l'ambientazione in Amazzonia: siamo con tutta evidenza nelle Everglades della Florida, tra i famosi cipressi del Cypress Garden ( ci si aspetta quasi di veder spuntare da dietro un cespuglio le donzelle in costume ottocentesco pagate dall'Azienda di Soggiorno!).
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