Regia di Oliver Stone vedi scheda film
Spettacolare, furioso e frenetico ma al contempo superficiale, retorico ed eccessivo questo film di Stone che ruota attorno al mondo dello sport nazionale americano. Forse ancora condizionato dagli isterismi di "Natural born killers", il regista americano esaspera il montaggio elevando all'ennesima potenza il numero delle sequenze e delle inquadrature possibili; il risultato seppur frastornante è visivamente godibile e funzionale al racconto. E' semmai nei personaggi che il film mostra la corda: dal coach D'Amato, alla presidente Pagniacci fino all'astro nascente Beamen la definizione psicologica e l'evoluzione comportamentale è quantomai banale e piatta e molti dei rispettivi assoli, con qualche eccezione, sono vuoti e prevedibili. Un film che dunque funziona abbastanza bene solamente come intrattenimento (quasi fumettistico, gli atleti sono dei neogladiatori in battaglia) ma che fallisce clamorosamente ogni ambizione a più largo raggio, dalla critica al sistema massmediatico per il quale un giorno sei un'eroe e il seguente non vali nulla, al passaggio di consegne d'esperienza e di cultura sportiva dalla vecchia alla nuova generazione. Voto: 6 e 1/2
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