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Ogni maledetta domenica

Regia di Oliver Stone vedi scheda film

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La recensione su Ogni maledetta domenica

di chinaski
8 stelle

Oliver Stone continua la sua ricerca su un cinema di percezione. Le sequenze del football giocato dimostrano l' attenzione che il regista mette nel cogliere tutte le sfumature percettive dei giocatori. Suoni alterati, inquadrature prima statiche e poi velocizzate, il battito del cuore, le immagini sfuocate del pubblico. Stone riesce a creare una ragnatela percettiva che ci butta nel mezzo della mischia. Non si limita a mostrare una partita di football ma ce la fa sentire, ci fa capire come devono stare gli atleti nel bel mezzo di un migliaio di impulsi che gli arrivano da tutte le parti.
Retorico nei contenuti e soprattutto nella morale. Ma girato con classe. Con stile. I temi sono cari alla società americana. L' individuo che vuole emergere ma che senza gli altri (la squadra) non è nessuno. Il potere dei soldi che ancora una volta corrompe e distrugge ogni cosa. Forse anche il paragone football-vita è un qualcosa di già sentito e visto, ma se c'è Pacino a farlo è immancabile non sentire che qualcosa dentro si muove e dopotutto gli si da ragione. Perchè Pacino, quando sta con il bicchiere di whisky e il sigaro in mano, è irresistibile, in quel ruolo di vecchio leone (notare quando emette un rugito) che ancora ha qualche asso nella manica anche se sa che nella vita sono più le sconfitte che le vittorie. Esistenzialismo americano, lo potremmo chiamare. Un esistenzialismo non di protesta o antagonista alla cultura americana ma che si fa carico proprio di quella cultura e dei suoi aspetti (forse) più autentici per cercare di darle nuova vita, di farla uscire dal lerciume in cui è caduta. Alla fine del film tutti ottengono quello per cui hanno lottato. Chi più e chi meno. In chiaro stile americano. Ma di fondo rimane comunque una critica, un galleggiare della merda che non sempre si trasforma in oro e che spesso è dura da ingoiare.
Al Pacino si trova in maniera perfetta nei panni del vecchio allenatore. Fate attenzione a due momenti: uno sguardo di Al Pacino a Cameron Diaz mentre stanno discutendo, così carico di significato e credo anche così improvviso e autentico che la Diaz rimane ammutolita per una frazione di secondo prima di ricominciare a parlare, un piccolo gioiello e poi sempre Al mentre spiega al giovane giocatore di colore uno dei più importanti elementi del metodo Stanislaski, quello della memoria emotiva, dicendogli di giocare come quando stava a casa sua e di ricreare quella sensazione e quell' atmosfera che gli erano proprie e gli permettevano di giocare bene.
Stone tira fuori sempre un qualcosa di grande e di epico dai suoi film, ma anche un qualcosa carico di simboli e forza. E' un cinema avvolgente, sensoriale. Vederlo in Dvd o al cinema è d' obbligo. Se anche questa volta volete fare una nuova esperienza.

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