Regia di Anthony Minghella vedi scheda film
Dal capolavoro di Patricia Highsmith, un gran film. Matt Damon e Jude Law, straordinari. Philip Seymour Hoffman, pur in un ruolo marginale, lascia il segno. Merita sicuramente di essere visto.
Avevo visto questo film qualche anno fa, poi lo dimenticai fino a questa estate in cui ho rispolverato il libro di Patricia Highsmith e visto la prima versione cinematografica con Alain Delon, pronto a giurare che quella con Jude Law fosse la versione peggiore. Non fidandomi della mia memoria l'ho rivisto ieri e ribaltato totalmente il mio giudizio: questa versione - a mio umile giudizio, è chiaro - è migliore di Delitto in pieno sole e persino del romanzo (e lo dico piuttosto di rado di un film rispetto al libro). Il motivo per cui ho preferito questo film al precedente è presto detto: è più fedele al libro. Qui l'omosessualità del protagonista, esattamente come nel libro, viene accennata in maniera marcata, cosa che non avveniva nella versione di René Clément, forse per paura di tagli censori. Esistono delle variazioni, com'è inevitabile, una delle quali riguarda proprio la dinamica del delitto, come della sostituzione, che qui appare frutto della casualità e non della premeditazione. Ma nel complesso le atmosfere sono più fedeli all'originale. Delon aveva sicuramente il suo fascino ma Matt Damon è molto più eclettico e sa dare più efficacemente incertezza alla scena. Rispetto al romanzo, inoltre, questa pellicola riesce a mantenere un ritmo più alto, l'attenzione cala raramente. Questa ovviamente è una valutazione soggettiva ma posso dire di aver passato le due ore di minutaggio in maniera molto piacevole e senza momenti di stanca, a differenza che con la lettura del libro che indugiava molto su alcuni aspetti (come le lettere mandate al genitore e a Marge, per fare un esempio) che non ravvivavano sicuramente l'attenzione.
PS: come ho fatto ad accorgermi solo adesso che Stefania Rocca ricorda straordinariamente Shirley Maclaine?
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