Regia di Anthony Minghella vedi scheda film
Il talento di Tommy Ripley (Damon) è quello di inventarsi una vita non sua. Quando Mr. Greenleaf, il facoltoso genitore di un ragazzo che se la spassa in una località balneare italiana, lo incarica di fargli un resoconto sulla vita del figlio, Tommy viene abbacinato dal miraggio di una vita che ha sempre sognato, raffinata e agiatissima. Si infila allora pretestuosamente nella vita di Ricky Greenleaf, entra nelle sue grazie, se ne innamora e alla fine lo uccide, assumendone l'identità. È da questo punto che il film decolla su un registro pirandelliano che deve moltissimo al romanzo di Patricia Highsmith, abilmente sceneggiato da Anthony Minghella, nel quale Tommy Ripley scivola con spregiudicata agilità dalla propria identità a quella di Ricky, inanellando un'inarrestabile catena di omicidi. Su questo film scritto benissimo e carico di tensione aleggia un'atmosfera morbosa e claustrofibica, che fa da sfondo al tema dell'omosessualità latente del protagonista, ragazzo dalle mille facce alla disperata ricerca di un'identità, che trova tutta la sua potenza metaforica nell'amore per la musica classica e l'odio per il jazz, che pur gli tocca fingere di amare quando impersona Ricky.
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