Regia di Rob Reiner vedi scheda film
La perfezione delle commedie sentimentali di Rob Reiner (“Harry ti presento Sally” su tutte) è poco più che una traccia filmografica. L’attore-regista non padroneggia più i deliziosi luoghi comuni, le frasi fatte, le situazioni serializzate delle catastrofi amorose che preparano o accompagnano la vita a due. Questa mancanza di controllo e creatività denuda alcuni meccanismi, lascia senza ossigeno alcuni dialoghi, trasforma le scene in polaroid sfocate. I problemi di “Storia di noi due” nascono già dalla coppia male assortita formata da Bruce Willis, in versione occhi lucidi e parrucca da capellone nei flashback, e Michelle Pfeiffer, con occhiaie e nervosismi casalinghi. Lei inventa parole crociate, lui è uno scrittore. Dopo quindici anni di matrimonio, il loro rapporto è in crisi e si separano. Sgorga, da questo snodo narrativo mai visto, un prevedibile fiume di memorie e di chiacchiere con gli amici. Solo uomini per Ben, solo donne per Katie. Il film, come in un frenetico e poco ispirato album di famiglia collettivo, ammassa immagini (alcune divertenti) e parole che rendono gioiose o insopportabili le scene di qualunque matrimonio condannato all’happy end.
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