Regia di Rob Reiner vedi scheda film
Ritorno di Willis alla commedia romantica da cui è partito Ottima Pfeiffer che regge il film, con il collega a farle da spalla "forte"; giusta alchimia Sceneggiatura frammezzata da salti temporali che rende però il film più godibile Si Astenga chi poco incline a impeti romantici Sarebbe da 6... 6.5 7 – – per l'incipiente, ma più vero, Bruce
È una commedia sentimentale... e quindi per alcuni soggetta - ma non per forza meritevole - di stroncatura...
Solo il monologo finale della sempre strepitosa Michelle vale la pena! lei è deliziosa in questi slanci emotivi: l'adoro! ;)
Certo, strepitosa – va detto – anche grazie alla sua straordinaria storica doppiatrice, Emanuela Rossi.
Ben e Katie sono una coppia sposata, ormai matura, con due figli quasi adolescenti, alle prese con la crisi della loro relazione, tra alti e bassi, distacchi e tentativi di riconciliazione. Ben ci crede davvero a salvare la situazione, mentre Katie gli rema quasi sempre contro; io faccio il tifo per lui... ma lei, in certe situazioni, è davvero un amore.
Una commedia di Rob Reiner, oltre che regista qui anche attore (è Jordan, un amico della coppia, in crisi pure lui con la moglie), che ho sempre apprezzato per via di quella sua favola su pellicola, “la storia fantastica”, fin troppo sottovalutata. Da antologia la sua scena madre, il suo monologo su “la negazione del culo, il culo non esiste! È solo la sommità delle gambe!” ...a cui, durante un alterco tra loro, farà eco la battuta di Willis –“e tu prendi quel pezzo di pane e ficcatelo nella parte alta delle gambe!” :-D)
Uno dei rari, a me sempre graditi, ritorni alla commedia per Bruce Willis, dopo anni di latitanza dal un genere a lui così congeniale, e dal quale decollò la sua, se non straordinaria, almeno invidiabile e longeva carriera, quando, alla divertente serie tv “Monligthting”, seguì poi il devastante, l’esilarante “Appuntamento al buio” (per altro opera di un “Blake Edwards” degli ultimi anni, ma non per questo meno divertente, magari solo meno brillante), ed ancora oggi, che il grande Bruce si è ritirato, mi chiedo come sia divenuto invece, un monumento dell’Action, dati i precedenti successi nella commedia.
È vero, il film risulta molto inframmezzato dai continui salti temporali attraverso “la storia dei due” coniugi in crisi sull’orlo della separazione, ma non trovo nuoccia al film, anzi, lo rende più apprezzabile se non godibile, o almeno sopportabile, per quelli a cui non piacciono tali commedie.
Attori piuttosto in parte, per il genere messo in scena: forse Willis, ormai incipiente, un po’ sopra le righe, magari non all’altezza della collega, al tempo, all’apice dell’asciutta avvenenza... va però considerato che su di lui poggia più che altro l’aspetto ironico/comico, tra i due c’è, se non alchimia, almeno un’ottima intesa. Sulla Pfeiffer infatti, si regge invece l’aspetto più serio, improntato più al sentimento, ma mai propriamente drammatico, della commedia: è innegabile sia convincente, un vero portento l’attrice ormai decana; toccante quando deve emozionare, buffa quando si strofina le mani palesando imbarazzo o incertezza... divertente quando deve strappare un sorriso, o anche la risata vera e propria, anche nei suoi slanci emotivi, sia rabbiosi quando rimprovera al marito i propri torti da lei imputatogli, provocando le furie dello stesso... sia quando, dolcissima, riaprendo uno spiraglio, lo riaccoglie a se di tanto in tanto, nell’arco temporale di diversi anni di matrimonio, due figli e una suocera che non si vede ma incombe J - divertentissima la scena nel lettone con la coppia con affianco le rispettive coppie di genitori.
immancabile Betty White dietro Willis ;)
A proposito di scene cult, memorabile quella in cui il marito, tutto infoiato, è intento ad approfittare di uno dei rari momenti sexy della moglie... che pure si concede generosa, per poi esser però interrotto dalla dolcissima insistenza della partner che improvvisamente ricorda di aver dimenticato di mettere il soldino sotto il cuscino della figlia a cui è caduto il dentino! JJ; quella della lettera ai figli scritta a letto che, da situazione romantica scaturisce una’altra lite; o l’altra, quando, in visita ai figli al campeggio estivo – ed ignari della separazione imminente dei genitori – il padre, ritrovandoli, si commuove in maniera così ridicola ed enfatizzata, tanto da suscitare lo stupore imbarazzato del figlio JJ; o ancora... ogni volta incontrano una coppia di eccentrici quanto invadenti connazionali, durante un loro viaggio in Italia – da qui hanno spunto i commenti più sagaci del film (non che il resto della commedia ne sia sprovvista), affidati ad un brillantissimo Willis vecchio stampo, a cui fa sempre eco una divertente – per quanto acida – Michelle Pfeiffer.
Immancabile, il da voi tanto vituperato happy end – quasi rendesse meritevole di stroncatura ogni film che osi proporlo – che però, alla prima visione, non diedi troppo per scontato: emozionante la scena finale, un resoconto del film affidato ai due attori seduti comodamente sul divano, che tracciano il bilancio dei loro anni di matrimonio e fanno previsioni per il suo futuro proseguimento... con una magnifica Michelle Pfeiffer pienamente a suo agio, non accoccolata, solo così deliziosamente poggiata con il braccio sulla spalla di un Bruce Willis davvero sciolto nello sguardo luminoso di lei.
Quant'era bella, accidenti!
Che volete che vi dica... a me è piaciuta. Tuttavia, dati alcuni commenti letti, mi sento di sconsigliarne la visione a coloro poco inclini a impeti romantici ;-)
Ritorno di Willis alla commedia romantica da cui è partito
Ottima Pfeiffer che regge il film, con il collega a farle da spalla "forte"; giusta alchimia
Sceneggiatura frammezzata da salti temporali che rende però il film più godibile
si astenga dalla visione chi poco incline a impeti romantici
7 – per l'incipiente, ma più vero, Bruce.
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