Regia di Alberto Lattuada vedi scheda film
Strana esperienza questo film. Per la prima metà non mi è piaciuto un gran ché, trovandolo addirittura a momenti sgradevole. Non brutto, un po' insulso sì però. La seconda parte, invece, mi è piaciuta molto di più, e mi è sembrata interessante. Dopo, col senno di poi, ho ripensato anche alla prima parte e ho concluso che probabilmente devo rivederlo. Forse non ho prestato abbastanza attenzione alla caratterizzazione della protagonista.
Nella seconda parte mi è piaciuto in particolare lo studio psicologico su di lei, sul suo modo di innamorarsi e poi di concedersi (per la prima volta) all'innamorato. E' decisamente un personaggio molto femminile, e Lattuada lo ha definito a dovere. Due momenti in particolare mi sono piaciuti, e li ho trovati molto femminili appunto. Uno è quando lui la viene a prendere fuori da scuola, e lei, benché ne sia già innamorata, non accetta di andare con lui. Quando l'amica le chiede perché, lei non sa neppure cosa risponderle. Infine mi sono piaciuti la delusione e il guazzabuglio di sensazioni contrastanti dopo il primo rapporto sessuale.
La giovane Spaak è davvero bellissima, e non ci si stanca mai di contemplare il suo volto, peraltro molto espressivo.
A Lattuada (regista per cui in genere non vado pazzo) riconosco il merito di essersi interrogato con libertà e onestà sul tema dell'innamoramento e delle prime esperienze sessuali, sul quale pare non si senta di dire una parola chiara e definitiva. Decisamente erotica la prima scena (anche se non si vede quasi nulla).
Tre stellette con beneficio d'inventario.
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