Regia di Romolo Guerrieri vedi scheda film
Da un romanzo di Valentino Bompiani, sceneggiato da Sauro Scavolini (autore di alcuni thriller e spaghetti western di medio-bassa qualità) e Sandro Continenza (già con Mattoli, Monicelli, Risi), Guerrieri trae questo La controfigura con l'intento ben chiaro di inserirsi nel filone morboso-nero a tinte gialle che in quel periodo viveva un modesto successo in Italia con registi quali Sergio Martino (Lo strano vizio della signora Wardh, 1971; Tutti i colori del buio, 1972), Umberto Lenzi (Orgasmo, 1969) o Mario Bava (Quante volte... quella notte, 1969). Il budget non è altissimo, ma la buona scelta degli attori salva il salvabile: quelli di Lucia Bosè, Jean Sorel, Silvano Tranquilli, Giacomo Rossi Stuart e della ventenne Ewa Aulin sono tutti validi nomi e per quanto la storia sia sostanzialmente banalotta e vada incontro al prevedibile, tragico finale, la tenuta del cast è buona e tampona la noia. Tralasciando quindi gli evidenti limiti di questa operazione dall'intento principalmente commerciale, si possono ricordare perlomeno le inquietanti (quindi azzeccate) musiche di Armando Trovajoli, che compone anche una canzone-tema con archi e voce femminile in perfetto stile 'commedia erotica' in arrivo. Qui, sia detto esplicitamente, ancora nudi e volgarità non hanno preso il sopravvento sulla storia. Che, però, è proprio poca cosa. 3,5/10.
Marito e (giovane) moglie in vacanza vengono raggiunti dalla madre di lei. La donna è affascinante al punto da coinvolgere lui in una relazione adulterina. Ma la tragedia è in agguato.
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