Una donna ha appena partorito una bambina e non sa che sia lei che sua figlia sono delle indesiderate nella società iraniana. Tre donne escono di prigione con un permesso temporaneo. La necessità di avere del denaro le conduce a misure estreme. Un'altra donna, senza documenti d'identità e di un compagno di viaggio deve mentire per riuscire a comprare il biglietto di un autobus. Una donna non sposata scappa di prigione per abortire.
Note
"Il cerchio" (nel senso della giostra, della ronde) è lo schema narrativo che lega tra loro vicende e personaggi diversi, tutti femminili. È anche il cerchio di una storia dentro la quale la possibilità delle donne di raggiungere un tanto di autonomia e indipendenza sembra indefinitivamente bloccata. È di donne chiuse nel cerchio che Panahi ci parla, ricordandoci come alle conquiste delle occidentali e ricche corrispondano in altre parti del mondo oppressioni terribili. Si parla di oppressione politica e di maschile oppressione, che lì sono lo stesso; di chador e di aborto,di abbandono dei figli per impossibilità di crescerli e di sigarette vietate alle donne. Si parla di un regime maschile dove la complicità tra i maschi è fatta di arroganza e pavidità. Leone d'oro alla 57esima Mostra del Cinema di Venezia.
EMOZIONANTE E AMARISSIMA RIFLESSIONE SU COME LE DONNE SIANO TRATTATE E NON POSSANO IN REALTA' VIVERE IN ALCUNI PAESI.LE STORIE SI INTRECCIANO PERTENDO DA U8N CARCERE E FINENDO IN UN CARECERE.IL CERCHIO E' CHIUSO.DOLOROSO.
Il film si apre con i dolori del parto di Solmaz Gholami. Ha appena messo al mondo una bella bambina ma l'anziana madre teme che il marito e i suoceri della figlia la ripudino per non aver partorito un maschio. Nargess (Nargess Mamizadeh) e Arezou (Maryam Parvin Almani) sono appena uscite dal carcere. La prima è una ragazza timida e impacciata, letteralmente frastornata dal caos… leggi tutto
La questione femminile in Paesi comunemente riconosciuti come non democratici è scottante. Naturale che registi provenienti da queste zone abbiano qualche conto da saldare con la cultura islamica delle loro terre (non dimentichiamo che in Iran vige la legge della Sharia) che schiavizza letteralmente la donna. Panahi, come altri cineasti (importanti o meno) dell'Iran, punta su un cinema sociale,… leggi tutto
Jafar Panahi è l’emblema della ferocia del regime teocratico iraniano. Imprigionato e condannato una prima volta nel 2010 e di recente (già condannato a sei anni per propaganda contro il sistema) per aver espresso solidarietà a due colleghi cineasti accusati di libertà di espressione! Le opere di Panahi ci restituiscono, dagli esordi fino all’ultima…
Oggi, 31 agosto 2016, inizia ufficialmente la 73esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Un'edizione un po' particolare quest'anno. Infatti, l'intero Paese è ancora addolorato per il terremoto della…
Ma come si fa a fare una lista?!
Ecco solo alcuni titoli, in ordine sparso, di alcuni - solo alcuni peraltro - "miei" registi, e dei loro, nostri film.
Con grande sofferenza, di ciascun regista ho…
Penso che tutti gli amanti del cinema, come di qualsiasi altra forma d'arte, sono attratti e affascinati dall’idea di esaminare la condizione umana (nelle sue virtù, nelle sue capacità, nella sua intelligenza,…
Il cinema di Jafar Panahi aderisce al vivere quotidiano con una semplicità disarmante, includendo ogni cosa con estrema naturalezza, voci e rumori di sottofondo inclusi. Tutto nasce dall’urgenza di…
Il film si apre con i dolori del parto di Solmaz Gholami. Ha appena messo al mondo una bella bambina ma l'anziana madre teme che il marito e i suoceri della figlia la ripudino per non aver partorito un maschio. Nargess (Nargess Mamizadeh) e Arezou (Maryam Parvin Almani) sono appena uscite dal carcere. La prima è una ragazza timida e impacciata, letteralmente frastornata dal caos…
Il percorso circolare delle protagoniste di questo film – ex-detenute appena uscite dal carcere, e destinate a ritornarvi - esplora la condizione femminile nell’Iran post-khomeinista attraverso una ricca antologia di esempi, tutti volti a dimostrare un unico, drammatico assunto: la rivoluzione islamica non ha privato le donne della loro determinazione ed autonomia di pensiero, ma ha…
Ricevo questo appello e condivido: Oggi l'Iran potrebbe eseguire la condanna a morte di Sakineh Ashtiani. Le nostre proteste in tutto il mondo hanno fermato la sua ingiusta condanna alla lapidazione a…
Interessante esempio di cinema iraniano, non lontano per stile da Kiarostami. I film offre una serie di storie in successione, cioè che si legano l'un l'altra tramite la venuta a contatto dei loro personaggi; in questo la pellicola assomiglia “Il fantasma della libertà” di Bunuel. Il loro comune denominatore è la triste condizione della donna nella società…
Quando la donna mantiene una saldezza di valori nonostante sia la vittima sacrificale di condizioni sociali volute dagli uomini. Quando la donna è il coraggio di assecondare i suoi sentimenti più puri…
Un altro luogo che identifica un "sottogenere" ma che ha animato, e non certo solo come location, anche tanto cinema non necessariamente di "guardie e ladri": cinema sociale, soprattutto, ma anche qualche commedia e…
La situazione femminile nel mondo iraniano. Ci sono vaire situazioni, anche normali, ma che sottolineano tutta l'inadegautezza eel sistema polito in quel paese e nel mondo arabo in genere. Benvenuto al premio a Venezia che ha così messo in evidenza le storie al femminile portate sullo schermo da questo regista che ha preso una strada più specifica nel suo modo di fare cinema pur venendo dalla…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (7) vedi tutti
L'autoritarismo produce cerchi fedeli e ostili, l'ultimo gli si chiude sul collo.
commento di michelVoto 6,5. [20.07.2011]
commento di PPpasso lento per un film "circolare"…Non per tutti i gusti!
commento di carlos brigante8-
commento di nico80Un film interessante sulla difficile situazione della donna in Iran.
commento di florentia violaFilm-denuncia certo non nuovo per il cinema iraniano, ma girato con onestà ed efficace nel suo svolgimento circolare.
commento di principessasofiaEMOZIONANTE E AMARISSIMA RIFLESSIONE SU COME LE DONNE SIANO TRATTATE E NON POSSANO IN REALTA' VIVERE IN ALCUNI PAESI.LE STORIE SI INTRECCIANO PERTENDO DA U8N CARCERE E FINENDO IN UN CARECERE.IL CERCHIO E' CHIUSO.DOLOROSO.
commento di superficie 213