Anni '30. Emmet Ray, chitarrista jazz di scarsa fama, percorre in lungo e in largo gli Stati Uniti con la convinzione di essere secondo solo a Django Reinhardt. Nella sua vita appare una lavandaia muta che si innamora di lui, ma c'è posto anche per una scrittrice conquistata dalla sua brusca personalità.
Note
Woody Allen - che si diverte a intervallare la sua opera intervenendo di persona, a tutto schermo - è anche un musicista, nonché cultore di jazz. Il suo è un omaggio affettuoso e pungente agli artisti dimenticati. "Dolce" come la struggente "Sweet Sue, Just You"; e "ignobile", cinico («È il mio giorno libero: ne voglio una che parla!» urla Ray all'amico dopo aver constatato che la donna adescata per la serata è muta: una Samantha Morton che "ha alcune caratteristiche distintive di Harpo Marx"). Accompagnata da lussuosi camei (Uma Thurman, Anthony LaPaglia, Gretchen Mol, il regista John Waters), la ritrovata verve di Allen si consuma tra "Broadway Danny Rose" e "Pallottole su Broadway", ma con venature autunnali ancor più marcate
Uno dei capolavori di Allen, uno dei suoi film più belli, profondi e toccanti. Con uno Sean Penn magnifico, una Samantha Morton grandiosa che ci spacca il cuore. Un grande film, un grande artista quel matto di Emmet Ray. Forse il più grande, assieme naturalmente a Django, ah ah.
Soggetto interessante, sceneggiatura solida e saporita, recitazione strepitosa, fotografia splendida dai colori caldi e sfumati, musiche deliziose (jazz anni 30)... Un Allen ispirato, un ottimo film, una piccola perla...
Nonostante la regia e l'Attore principale in primis (anche se mai preso in considerazione ...),la Pellicola e' alquanto poco avvincente e spesso soporifera.voto.2.
Questa volta non basta essere fan di Woody Allen per amare questo film, è necessario anche avere un qualche minimo interesse per il jazz e per i suoi artisti.
28° film di Allen. Mockumentary ambientato negli anni ’30, come già Zelig, ed espressione del profondo amore del regista per la musica jazz. Emmet Ray, chitarrista cinico e sgradevole, mal sopporta il ruolo di eterno secondo dopo Django Reinhardt (che, lungamente evocato, gli si materializza davanti nel momento meno opportuno e provoca un suo svenimento); tratta le donne come… leggi tutto
Una biografia immaginaria. Woody Allen ci spiazza un’altra volta, zelighianamente. E bisogna ammettere che alla Mostra di Venezia del ’99 dove il film fu presentato, non furono in pochi a cadere nel tranello... Infatti: chi è(ra) Emmet Ray? Un chitarrista jazz di scarsa fama che salì brevemente alla ribalta alla fine degli anni ’30. Ray (un magnifico Sean Penn, forse l’unico attore… leggi tutto
Storia inventata di sana pianta di Emmett Ray (Sean Penn), il secondo chitarrista del mondo dopo il franco-gitano Django Reinhardt. Insubordinato, semi-alcolizzato, stupido ed ingenuo al tempo stesso, Ray viene raccontato da una serie di testimoni - tra i quali il regista che ritaglia per sé un cammeo - che ne illustrano avventure e leggende. Ma al di là della musica, della… leggi tutto
Woody Allen voleva girare questo film nel 1970, subito dopo "Prendi I Soldi E Scappa", si sarebbe chiamato "The Jazz Baby", ma alla United Artists lo scongiurarono di non farlo. Come si sa, certe voglie vengono, vanno e poi ritornano e prima o poi, soprattutto in età avanzata, si devono soddisfare. Così nel 1998 il progetto viene riesumato, e l'anno successivo il film…
Storia inventata di sana pianta di Emmett Ray (Sean Penn), il secondo chitarrista del mondo dopo il franco-gitano Django Reinhardt. Insubordinato, semi-alcolizzato, stupido ed ingenuo al tempo stesso, Ray viene raccontato da una serie di testimoni - tra i quali il regista che ritaglia per sé un cammeo - che ne illustrano avventure e leggende. Ma al di là della musica, della…
Ebbene, oggi andiamo a ripescare il magico e magnifico Accordi & disaccordi (Sweet and Lowdown), scritto e diretto da Woody Allen. Accordi e disaccordi (1999), a nostro avviso, rappresenta una delle opere migliori di Allen delle ultime decadi. Similmente a ogni pellicola di Allen, è un esilarante film dalla sobria vigoria incantevolmente melanconica, squisitamente…
Woody Allen ripropone ancora un fittizio documentario, questa volta su un chitarrista, Emmet Ray, grande talento ma con una vita irregolare e dunque senza regole; il tipico genio&sregolatezza. Allen ci trasporta in una favola e siamo condotti per tutto il film dolcemente in compagnia di uno dei più grandi talenti musicali che però non riesce a fare quel passo che gli…
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Commenti (11) vedi tutti
Uno dei capolavori di Allen, uno dei suoi film più belli, profondi e toccanti. Con uno Sean Penn magnifico, una Samantha Morton grandiosa che ci spacca il cuore. Un grande film, un grande artista quel matto di Emmet Ray. Forse il più grande, assieme naturalmente a Django, ah ah.
leggi la recensione completa di 79DetectiveNoirSoggetto interessante, sceneggiatura solida e saporita, recitazione strepitosa, fotografia splendida dai colori caldi e sfumati, musiche deliziose (jazz anni 30)... Un Allen ispirato, un ottimo film, una piccola perla...
commento di DavideKingInk80Una bella commedia amara targata Allen.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiUno dei film di Allen a cui sono più affezionato
commento di ZigoZagorNonostante la regia e l'Attore principale in primis (anche se mai preso in considerazione ...),la Pellicola e' alquanto poco avvincente e spesso soporifera.voto.2.
commento di chribio1Sicuramente uno dei i film più riusciti di Allen.
commento di Stelvio69ovviamente la trama non c'entra nulla con quanto scritto dal recensore di filmtv, il quale deve aver visto un altro film.
commento di herzog73Bello e godibile.Bravo Sean Penn e favolosa Samantha Morton.
commento di black mamba 70voto 7
commento di alice89Il personaggio di Sean Penn è amabile, come lo è tutto il film
commento di sonicyouthQuesta volta non basta essere fan di Woody Allen per amare questo film, è necessario anche avere un qualche minimo interesse per il jazz e per i suoi artisti.
commento di movieman