Regia di Eskil Vogt vedi scheda film
Carbura lentamente e senza troppi eccessi impetuosi il thriller di Vogt, che sembra abbracciare il pruriginoso esistenzialismo infantile sconfinando, non di rado, in territori horror dalle evidenti venature metapsichiche. Restano gli sguardi, i silenzi, i gesti abnormi di giovani esseri “indifesi”, uniti da piccoli squarci di realtà ma divisi da grandi contese ataviche. Bello.
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